L’8 novembre 2023 ha segnato l’inizio degli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente nel Parco Verde di Caivano, un’area con una difficile situazione sociale e criminale, che ha riportato alla luce la crisi strutturale del Tribunale e della Procura di Napoli Nord. Queste istituzioni, con sede ad Aversa, gestiscono un territorio ad alta densità abitativa, composto da 38 comuni tra le province di Napoli e Caserta, in cui la criminalità organizzata e comune è profondamente radicata. La mancanza di risorse e personale adeguato ha sollevato interrogativi sul futuro della giustizia in questa regione.
Il tribunale di napoli nord e le sue sfide
Il Tribunale di Napoli Nord, attivo dal settembre 2013, è uno dei più impegnati in Italia, con un numero crescente di procedimenti civili e penali. Attualmente, il tribunale si trova ad affrontare una grave carenza di organici che limita la sua capacità di rispondere efficacemente ai bisogni di giustizia della popolazione. Gli avvocati di difesa e i pubblici ministeri si trovano a dover gestire una mole di lavoro che supera le loro capacità , rendendo difficile rispettare le tempistiche necessarie per la celebrazione dei processi.
Maria Antonietta Troncone, Procuratrice della Repubblica di Napoli Nord, ha espresso preoccupazioni per questa situazione, evidenziando come non sia raro che processi vengano programmati addirittura per il 2026. Nonostante alcune promesse di rafforzamento degli organici da parte dei Ministeri negli ultimi anni, la realtà dei fatti mostra che le misure adottate sono state largamente insufficienti. Non esistono dati ufficiali sulle effettive carenze di magistrati e personale amministrativo, ma è evidente che senza un intervento mirato è difficile aspettarsi miglioramenti.
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La Procura, oltre a garantirne il funzionamento, è quotidianamente impegnata anche a fronteggiare situazioni critiche come quella del Parco Verde, dove le occupazioni abusive hanno creato una vera e propria emergenza. La Troncone ha denunciato la difficoltà nel gestire 419 indagati per abusivismo, chiedendo l’attenzione del Ministero per affrontare critità che riguardano non solo il lavoro in tribunale, ma anche il benessere dei cittadini.
La situazione sociale a caivano
Caivano rappresenta un caso emblematico della complessità sociale che caratterizza molte aree dell’hinterland napoletano. La presenza pervasiva della criminalità organizzata, unita a condizioni di vita difficili per molte famiglie, ha portato a una situazione di illegalità diffusa, complicando ulteriormente il lavoro delle istituzioni. Gli sgomberi, avviati in seguito a un impegno della magistratura, sarebbero solo un tassello in un problema molto più grande.
La zona del Parco Verde è spesso al centro dell’attenzione mediatico e giuridica, con un numero crescente di occupazioni abusive e questioni legate alla sicurezza. Questo contribuisce a creare un clima di sfiducia tra i residenti degli altri comuni che fanno parte della stessa giurisdizione, che spesso si sentono abbandonati dalle istituzioni.
La lotta contro l’illegalità in queste aree richiede un approccio multidisciplinare che unisca forze dell’ordine, magistratura e servizi sociali. Sanzioni e sgomberi, sebbene necessari, non possono costituire l’unica risposta a un fenomeno così complesso. La domanda resta quindi: come restituire non solo la legalità , ma anche la speranza a chi vive in contesti così difficili?
Le promesse e le scelte politiche
Negli anni, diversi ministri della Giustizia hanno visitato Aversa, promettendo di migliorare la situazione degli organici presso il Tribunale di Napoli Nord. Tuttavia, queste promesse spesso sono state disattese, contribuendo all’erosione della fiducia tra le istituzioni locali e il ministero. I sindaci dei comuni interessati hanno alzato la voce nel febbraio 2023, protestando contro la carenza di personale e le difficoltà operative, ma le loro richieste sembrano essere cadute nel vuoto.
Negli ultimi anni, la questione della giustizia non è stata all’ordine del giorno della politica nazionale. L’attenzione sembra spostarsi su temi più urgenti, mentre le problematiche del tribunale locale continuano a essere una ferita aperta. La situazione di Caivano non è un caso isolato. All’interno di un contesto più ampio, la crisi della giustizia minaccia di allargarsi se non si interviene con fermezza e rapidità .
La richiesta di trasparenza e risultati concreti da parte delle istituzioni è diventata imperativa. Solo così si potrà sperare di rimettere in carreggiata una giustizia che possa finalmente essere percepita come un diritto fondamentale e non come un’eterna promessa.