Un’indagine dei carabinieri del comando provinciale di Verbania ha portato all’arresto di sei persone ritenute responsabili di truffe ai danni di anziani in varie regioni d’Italia. Le misure cautelari sono state eseguite tra Napoli e l’hinterland campano dopo settimane di accertamenti partiti da alcuni episodi avvenuti a settembre a Domodossola.
Dettagli delle misure cautelari e ruoli degli indagati
Il gip del tribunale di Verbania ha disposto misure cautelari per sei persone coinvolte in una rete criminale attiva da settembre fino a novembre 2024. Di questi, due sono finiti in carcere, altri due hanno ricevuto gli arresti domiciliari e due devono presentarsi regolarmente alla polizia giudiziaria. Le persone arrestate in carcere, identificate come i cosiddetti “telefonisti”, erano responsabili dei contatti telefonici con le vittime, orchestrando le truffe a distanza. Gli altri quattro, invece, gestivano le “batterie operative”, che si spostavano da un luogo all’altro del Paese per portare a termine le azioni criminali sul campo.
Arresti in campania e territori interessati
Le operazioni di fermo si sono concentrate in Campania, con arresti a Napoli e in comuni limitrofi come Caivano, Aversa e Grumo Nevano. Le forze dell’ordine hanno così colpito tanto il centro ideativo delle truffe quanto la rete di supporto attiva nel movimento sul territorio nazionale.
Leggi anche:
Modus operandi e aree colpite dalle truffe
Le truffe contestate riguardano 23 casi documentati nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio, Puglia, Valle d’Aosta, Emilia Romagna e Calabria. La tecnica usata dai criminali consisteva nel fingersi carabinieri e avvocati durante telefonate alle persone anziane. Le vittime venivano avvicinate con storie ingannevoli, spesso con l’obiettivo di farsi consegnare denaro o beni preziosi sotto la falsa promessa di proteggere loro stessi o i loro familiari da presunti rischi giudiziari.
Il periodo di attività del gruppo si è concentrato tra settembre e novembre 2024, con diversi episodi sparsi in otto regioni, a dimostrazione del raggio d’azione esteso della banda. Inutile sottolineare come le zone colpite comprendano sia il nord che il sud Italia, una conferma della mobilità e dell’organizzazione del gruppo.
Arresti in flagranza e sequestri
Durante le indagini coordinate a livello provinciale, i carabinieri sono riusciti a fermare due persone in flagranza di reato a Latina e Modena subito dopo aver compiuto le truffe. In tali occasioni le forze dell’ordine hanno recuperato circa 2000 euro in contanti e quasi mezzo chilo di oro in gioielli.
Questi sequestri rappresentano una prova concreta delle attività illecite del gruppo e confermano la modalità di azione a danno di soggetti vulnerabili. Gli arresti in flagranza testimoniano inoltre l’efficacia dei controlli e la rapidità di intervento da parte dei carabinieri nel contrasto a questo tipo di criminalità.
I provvedimenti disposti rappresentano un intervento mirato nel contrasto alle truffe agli anziani e confermano l’impegno delle forze dell’ordine nel monitorare e stroncare attività criminali che mettono a rischio la sicurezza della parte più fragile della popolazione.