Scoperta a Cassino: 40 chili di corrispondenza non consegnata per oltre dieci anni

Scoperta a Cassino: 40 chili di corrispondenza non consegnata per oltre dieci anni

A Cassino, una portalettere è stata scoperta con 40 chili di corrispondenza mai recapitata dal 2014 al 2023, suscitando indagini e preoccupazioni tra i cittadini per il servizio postale.
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Scoperta a Cassino: 40 chili di corrispondenza non consegnata per oltre dieci anni - Gaeta.it

Un episodio inquietante è emerso a Cassino, dove la Polizia di Stato ha scoperto una vasta quantità di corrispondenza mai recapitata. Un’inchiesta ha rivelato che una portalettere, responsabile di una determinata zona, aveva accumulato 40 chili di posta, risalente a un periodo che va dal 2014 al 2023. Gli accertamenti hanno preso avvio grazie alle lamentele di numerosi cittadini, che si erano rivolti alle autorità per segnalare l’assenza di importanti comunicazioni, come avvisi di pagamento per bollette mai ricevute.

Le indagini avviate dai cittadini

Il caso ha suscitato l’attenzione del sostituto commissario Roberto Donatelli e del suo team. Le segnalazioni da parte dei residenti si erano moltiplicate e riguardavano perlopiù ingiunzioni per bollette di servizi non recapitati, creando disagi e preoccupazioni tra la popolazione. Gli agenti del Commissariato di Cassino hanno avviato un’indagine mirata, localizzando il problema a un’unica portalettere assegnata in quella zona.

Attraverso un attento monitoraggio e una serie di controlli, gli agenti hanno potuto risalire alla fonte del problema. Già nelle prime fasi, era evidente che il disservizio non fosse sporadico, ma piuttosto un comportamento sistematico. La situazione ha richiesto un intervento tempestivo per evitare ulteriori disagi ai cittadini, che si trovavano nella difficile posizione di dover giustificare il pagamento di bollette non ricevute.

Il rinvenimento della corrispondenza

L’operazione ha portato a una sorprendente scoperta: una gran quantità di buste mai consegnate, accumulata in casa della portalettere. Gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio “deposito” di corrispondenza, il cui peso ha raggiunto i 40 chili, un colpo duro per la reputazione del servizio di consegna. Le buste contenevano comunicazioni di ogni genere, rivelando l’entità e la varietà dei documenti non recapitati.

Poste Italiane, avvisata delle indagini in corso, ha formalizzato una denuncia contro la portalettere, avviando un’ulteriore verifica delle pratiche di consegna nella zona. Questo episodio ha messo in luce una lacuna nel sistema di recapito della corrispondenza e ha sollevato interrogativi su come situazioni simili possano verificarsi senza che vengano rilevate prima.

Le conseguenze legali e amministrative

Le conseguenze legali per la portalettere sono già state avviate. Gli agenti hanno segnalato il caso alla Procura della Repubblica per possibili reati di sottrazione di corrispondenza, una violazione seria che può comportare sanzioni. Gli investigatori stanno anche verificando se ci siano stati plichi aperti, il che potrebbe anche comportare accuse di violazione della corrispondenza, un’accusa ancora più grave.

Questo evento ha portato alla luce la necessità di un monitoraggio più attento del servizio postale e della responsabilità dei portalettere. Le autorità locali stanno lavorando per garantire che simili episodi non si ripetano, contribuendo a ripristinare la fiducia dei cittadini nei servizi di consegna e nella propria capacità di ricevere comunicazioni vitali in tempo utile.

Il caso di Cassino è un esempio di come la gestione della corrispondenza e la professionalità del personale addetto siano fondamentali per il corretto funzionamento di servizi pubblici essenziali.

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