Un pomeriggio estivo si è trasformato in un dramma potenziale sul fiume Adda, dove un ragazzino di 12 anni ha rischiato di affogare a causa delle insidiose correnti del fiume. La tempestiva e coraggiosa azione di Federico Vanelli, un campione di nuoto, ha evitato il peggio, sottolineando l’importanza di avere figure pronte ad intervenire in situazioni critiche. Questo evento increscioso si è svolto il 20 luglio, lasciando la comunità col fiato sospeso.
Cosa è successo sull’Adda
Sabato pomeriggio, un giovane di 12 anni ha deciso di rinfrescarsi facendo un bagno nelle acque del fiume Adda, precisamente sul lato di Boffalora. L’intento di sfuggire al caldo estivo ha ben presto preso una piega drammatica quando il ragazzino si è trovato a combattere contro le forti correnti e i mulinelli che stavano per sopraffarlo. La brutalità della situazione è stata avvertita anche da Federico Vanelli, medaglia d’oro agli Europei di nuoto nel 2016, che si trovava sull’altra sponda del fiume, nella zona di Belgiardino, a trascorrere il pomeriggio con gli amici.
Mentre i ragazzi si godono il sole estivo, un grido di aiuto ha squarciato la tranquillità del pomeriggio. Vanelli ha raccontato momenti di panico: “Ero con alcuni miei amici sulla sponda lodigiana dell’Adda, lato Belgiardino, quando all’improvviso dalla parte opposta del fiume ho sentito un gran caos e un grido di aiuto.” Riconoscendo la gravità della situazione e la necessità di un intervento immediato, Federico ha pensato: “O lo salvo o lo salvo.”
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Il salvataggio decisivo
Senza indugi, Vanelli ha deciso di tuffarsi nelle acque agitate del fiume. La corrente era impressionante, un ostacolo che avrebbe intimidito chiunque, ma il campione di nuoto ha affrontato il pericolo con determinazione. Nuotare controcorrente non è un compito da poco, ma Federico ha raggiunto il ragazzino, visibilmente affaticato e in procinto di esaurire le forze. Con un abbraccio deciso e rassicurante, è riuscito a portare il ragazzo in sicurezza presso la riva opposta.
“Non c’erano alternative, il ragazzino era stremato e stava perdendo le forze,” ha dichiarato Vanelli subito dopo il salvataggio. Quando il giovane è finalmente stato riportato a riva, la situazione è stata presa in gestione dai sanitari del 118, che sono giunti tempestivamente sul posto insieme agli agenti della questura di Lodi. Questi ultimi erano stati allertati da alcuni dipendenti del bar La Cava, che avevano assistito al drammatico momento. Vanelli, con grande senso di responsabilità, ha espresso preoccupazione: “Del ragazzino ad oggi non so nulla, non mi ha detto come si chiamava anche perché in quegli attimi era l’ultima cosa a cui pensare.”
Il recupero del ragazzo
Il 12enne è stato trasportato in codice verde all’ospedale di Lodi, dove è stato sottoposto a tutte le cure necessarie. Fortunatamente, le notizie iniziali confermano che il giovane è fuori pericolo e il suo recupero appare promettente. Il tempestivo intervento di Federico Vanelli ha senza dubbio evitato una tragedia e ha messo in evidenza non solo il valore del campione di nuoto, ma anche l’importanza della prontezza e del coraggio in situazioni critiche.
Questo episodio servirà da monito per la comunità, sottolineando la necessità di rimanere vigili e informati sui rischi associati alle attività acquatiche. La presenza di figure come Vanelli, che sono pronte a intervenire nella necessità, dimostra che nei momenti di crisi ci sono sempre speranze di salvezza.