Processo per la morte di Satnam Singh a Latina, testimonianze e dettagli dall’udienza in corte d’assise

Processo per la morte di Satnam Singh a Latina, testimonianze e dettagli dall’udienza in corte d’assise

Il processo per la morte di Satnam Singh a Cisterna di Latina prosegue in Corte d’Assise con le dichiarazioni di Antonello Lovato, testimonianze dei carabinieri e del proprietario della casa a Castelverde.
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Il processo per la morte di Satnam Singh, bracciante indiano gravemente ferito e abbandonato a Cisterna di Latina, prosegue con l’imputato Antonello Lovato accusato di omicidio volontario e le testimonianze che evidenziano negligenze e tentativi di occultamento delle prove. - Gaeta.it

Il processo per la tragica morte di Satnam Singh, il bracciante indiano rimasto senza un braccio prima di essere abbandonato davanti a un’abitazione di Cisterna di Latina, ha visto questa mattina una nuova udienza nella Corte d’Assise del tribunale di Latina. L’imputato Antonello Lovato è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale e ha rilasciato dichiarazioni spontanee in aula. Sono stati ascoltati diversi testimoni, tra cui carabinieri e il proprietario della casa dove Satnam è stato lasciato. La vicenda continua a svilupparsi puntando i riflettori sui dettagli dell’incidente e sulle responsabilità dell’imputato.

Le dichiarazioni di antonello lovato e le richieste di risarcimento

L’imputato Antonello Lovato, al centro dell’udienza di oggi, ha risposto alle accuse di omicidio volontario con dolo eventuale spiegando di voler risarcire più familiari di Satnam Singh che si sono costituiti parte civile nel processo. Nel corso delle sue dichiarazioni spontanee, Lovato ha cercato di giustificare le sue azioni, ma non ha fornito un quadro chiaro degli eventi che hanno portato al grave infortunio del lavoratore agricolo. La presenza di più persone che si sono rivolte al tribunale come parti lese mette in evidenza la complessità della vicenda e il peso delle conseguenze sulla famiglia di Satnam.

Le sue ammissioni, pur non escludendo la responsabilità, confermano che il processo sarà bisogno di chiarire le dinamiche precise, anche grazie all’esame dei testimoni e delle prove raccolte durante le indagini.

Testimonianze dei carabinieri e rilievi sulle indagini

Sono stati ascoltati cinque carabinieri che hanno condotto le investigazioni sul caso. Il comandante della stazione di Borgo Podgora ha messo in luce alcune caratteristiche del macchinario che ha causato l’amputazione al braccio di Satnam. L’attrezzo, descritto come “artigianale”, non era stato realizzato appositamente per tirare il telo sulla plastica, ma si trattava di un dispositivo improvvisato, utilizzato in modo pericoloso e inadeguato.

Un brigadiere della sezione radiomobile, intervenuto nel corso della giornata in aula, ha riferito che il furgone sequestrato – utilizzato per trasportare Satnam dall’azienda agricola fino alla casa di Castelverde – era stato pulito e lavato prima del sequestro, probabilmente con l’intento di cancellare tracce di sangue o altre evidenze. Questo elemento diventa rilevante per la ricostruzione dei fatti e appare come un tentativo di manomissione delle prove.

I carabinieri hanno anche raccolto testimonianze e dettagli che supportano l’ipotesi di negligenza grave o di condotta consapevole da parte dell’imputato che ha condotto alla gravità delle ferite e, infine, alla morte di Satnam Singh.

Il racconto del proprietario della casa di castelverde

Il proprietario dell’abitazione situata nella località di Castelverde, frazione di Cisterna di Latina, si è presentato in aula come testimone per spiegare cosa è successo quando Satnam è stato lasciato davanti alla sua porta senza un braccio. L’uomo ha dichiarato di aver chiesto direttamente a Lovato che cosa fosse successo al bracciante e di aver ricevuto una risposta secca: “Si è tagliato”.

Quando il proprietario ha chiesto perché Satnam fosse stato portato lì, Lovato ha detto che “non era in regola”. Il testimone ha inoltre riferito di aver visto una donna di nome Soni accarezzare la testa di Satnam e sporcarsi le mani col sangue, che era ancora presente sul corpo del ferito. Questi dettagli sottolineano la drammaticità della scena e l’assenza di un immediato soccorso.

Le testimonianze del proprietario aiutano a comprendere anche il contesto in cui si è consumata la vicenda, un luogo abitato da immigrati che vivono in condizioni fragili, e rivelano la diffusa precarietà del lavoro agricolo in alcune zone del Lazio.

Le prossime udienze e l’evoluzione del processo

La Corte d’Assise ha fissato per il 15 luglio alle ore 9 la prossima udienza. In quell’occasione sono attesi altri testimoni dell’accusa che potranno fornire ulteriori elementi per chiarire le responsabilità sull’incidente mortale. L’esame delle prove e delle persone coinvolte si preannuncia cruciale per ricostruire l’intera vicenda.

La vicenda di Satnam Singh resta uno dei casi più drammatici e complessi che riguardano la sicurezza sul lavoro e la tutela dei braccianti nel territorio pontino. Le parole degli imputati, dei testimoni e le indagini dei carabinieri porteranno nuovi elementi, mentre l’attenzione del pubblico e delle autorità resta alta davanti a una tragedia che ha scosso la provincia di Latina.

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