Premio per il rischio azionario ai minimi in 15 anni: Ing ridefinisce la sua strategia di investimento per il 2025 a Milano

Premio per il rischio azionario ai minimi in 15 anni: Ing ridefinisce la sua strategia di investimento per il 2025 a Milano

Bob Homan di Ing illustra un 2025 complesso con premi per il rischio azionario ai minimi da 15 anni, strategie tattiche flessibili e focus su IT, comunicazioni e immobiliare quotato in un mercato volatile.
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Nel 2025, con premi per il rischio azionario ai minimi da 15 anni, Ing adotta una gestione flessibile e tattica, privilegiando IT e immobiliare quotato, per navigare un mercato globale volatile e incerto. - Gaeta.it

Il 2025 si presenta come un anno molto complesso per gli investitori, con differenziali ridotti tra i rendimenti azionari e obbligazionari a livello globale. Bob Homan, chief investment officer di Ing, ha spiegato a Milano l’aggiornamento di metà anno dell’Investment Outlook 2025, illustrando le scelte concrete adottate dalla banca olandese in un contesto di mercati segnati da forte volatilità e divari tra regioni e settori. L’attenzione si concentra sul premio per il rischio azionario ai livelli più bassi da un quindicennio, elemento che induce a una gestione particolarmente attenta e flessibile degli asset.

Il ruolo del premio per il rischio azionario nel contesto attuale

Nel corso di questo 2025 il premio per il rischio azionario, ovvero la differenza tra il rendimento atteso delle azioni e quello delle obbligazioni, è risultato molto ristretto. Secondo Homan, questa situazione non si verificava da almeno quindici anni, segnalando una fase di equilibrio precario nei mercati finanziari. Un premio basso significa che gli investitori ricevono un ritorno limitato per il rischio che assumono investendo in azioni rispetto a strumenti meno rischiosi come i titoli obbligazionari.

Questa compressione del premio rende il contesto più complesso, perché gli investimenti azionari offrono scarsi incentivi rispetto alle obbligazioni, complicando la scelta tra rischio e rendimento. Non a caso, si registrano differenze accentuate tra aree geografiche e settori di attività, suggerendo un’attenta selezione e rotazione degli asset più che una strategia basata su allocazioni statiche. La situazione attuale spinge quindi a una gestione attiva, mirata a sfruttare al meglio le opportunità nel lungo termine e a limitare gli effetti negativi di eventuali turbolenze.

Le modifiche tattiche di Ing durante l’anno in corso

Ing ha modificato più volte l’esposizione del proprio portafoglio nel 2025, rispondendo alle dinamiche di mercato. A inizio anno, la banca ha ridotto il sovrappeso sulle azioni Usa, portandolo a una posizione neutrale. Contestualmente, il settore IT era stato alleggerito temporaneamente per poi tornare a un sovrappeso. Durante la fase di vendite che ha investito i mercati ad aprile, Ing ha riportato il portafoglio azionario a una posizione neutrale, mentre in seguito ha aumentato nuovamente l’esposizione azionaria, puntando così su un miglioramento delle condizioni.

Questi aggiustamenti dimostrano come la banca olandese adotti un asset allocation tattica flessibile per cogliere i cambiamenti di scenario. La posizione neutrale su azioni e obbligazioni ormai rappresenta la base del portafoglio. Un’attenzione particolare viene dedicata al settore immobiliare quotato, che mantiene un sovrappeso, considerato interessante per la sua potenziale stabilità e crescita. Le materie prime e gli investimenti alternativi sono rimasti invece a livelli neutri, forse in attesa di sviluppi più chiari.

Le preferenze settoriali e la strategia di Ing per il 2025

Per quanto riguarda i settori, Ing continua a privilegiare in modo evidente il comparto IT e le comunicazioni, mantenendo su questi un sovrappeso nel portafoglio. Questa scelta si basa sulle potenzialità di crescita e sull’innovazione ancora presenti in questi ambiti. Al contrario, settori più difensivi come i beni di consumo di base e l’energia risultano sotto-pesati nella strategia della banca.

Ridimensionare la presenza nei settori difensivi riflette la cautela di Ing rispetto a possibili rallentamenti economici, che spesso riducono il peso e il valore di questi segmenti. Il mantenimento di un sovrappeso nel settore immobiliare quotato appare coerente con l’obiettivo di diversificare e contenere l’impatto delle oscillazioni dei mercati azionari tradizionali. Questa struttura settoriale testimonia un approccio calibrato per equilibrare rischi e benefici in un mercato incerto.

Possibili scenari economici e impatto sui mercati finanziari

Bob Homan ha delineato due scenari molto diversi per l’andamento del 2025. In uno scenario positivo, la crescita economica accelera insieme all’inflazione, e in questo contesto i rendimenti obbligazionari salgono, mentre il premio per il rischio azionario tende a diminuire. In questa eventualità, le azioni potrebbero raggiungere ritorni fino al 20%, spingendo gli investitori a una maggiore esposizione.

L’alternativa è uno scenario negativo, caratterizzato da un rallentamento degli utili aziendali e da un calo delle valutazioni azionarie. Qui il settore obbligazionario tornerebbe a offrire rendimenti positivi, diventando più attraente, mentre le azioni potrebbero subire correzioni fino al 10% in negativo. In entrambi i casi emerge che il salto tra rendimento e rischio resta delicato, rendendo indispensabile una gestione attiva e un monitoraggio costante dei mercati.

La differenziazione tra queste ipotesi evidenzia come il 2025 rimanga un anno incerto. La possibilità di un forte rialzo sui mercati azionari non può essere ignorata, così come non va esclusa una fase complicata con perdite significative. La strategia di Ing sembra quindi riflettere una prudenza che si adatta ai segnali del mercato, evitando posizioni estreme.

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