Nell’anno segnato dalla crisi di Suez e dalle sfide economiche globali, il porto di Trieste emerge come un esempio di resilienza e capacità di adattamento. I dati relativi ai primi undici mesi del 2023 mostrano risultati positivi, nonostante le incertezze legate alla situazione nel Mar Rosso e alla recessione in Germania. La movimentazione dei beni e dei container ha registrato un incremento significativo, con valori che delineano un futuro promettente per il principale scalo adriatico.
Aumento dei volumi totali nel porto di Trieste
Il porto di Trieste ha concluso il periodo gennaio-novembre 2023 con un aumento del 6,42% nella movimentazione totale, raggiungendo un volume complessivo di 54,4 milioni di tonnellate. Questo risultato incoraggiante è in gran parte attribuibile al settore energetico, il cui contributo è stato determinante nel sostenere la crescita complessiva. Particolarmente rilevante è il dato relativo alle rinfuse liquide, che ha toccato i 37,6 milioni di tonnellate, con un incremento notevole del 9,74%. Il mercato energetico, che rimane sempre un attore chiave per l’economia del porto, ha dimostrato di saper reggere le sfide di un contesto economico complesso.
Nonostante le turbolenze globali, Trieste ha saputo mantenere i propri standard operativi, dimostrando forza e determinazione nel fronteggiare le alterne condizioni di mercato. Questo slancio si riflette non solo nei numeri, ma anche nella capacità di attrarre nuove opportunità e investimenti, incentivando così lo sviluppo delle infrastrutture portuali e la competitività del porto stesso.
Leggi anche:
La ripresa del settore container
In un panorama che ha visto il comparto dei container inizialmente in difficoltà, il porto di Trieste ha registrato una graduale ripresa. A novembre, i TEU movimentati hanno raggiunto i 770.323, con una leggera diminuzione dell’1,12% rispetto all’anno scorso. Tuttavia, un dato positivo emerge dal numero di TEU pieni, che ha chiuso a 556.659, mostrando un incremento del 3,75%. Questo valore rispecchia una ripresa d’interesse nel mercato, nonostante un calo significativo dei TEU vuoti, fermi a 213.664, con un decremento del 11,90%.
Il traffico marittimo ha beneficiato anche di un aumento nel volume di TEU trasbordati da nave a nave, saliti a 279.322, con un incremento del 5,88%. Questi numeri evidenziano non solo la solidità del porto, ma anche la sua capacità di adattarsi alle fluttuazioni del mercato internazionale, rispondendo in modo efficace alle nuove esigenze logistiche e operando come un hub di transito strategico.
Crescita nel settore Ro-Ro e nuovi servizi
Il settore Ro-Ro ha visto un lieve calo nel numero delle unità transitate, fermatosi a 270.444, con un decremento dell’1,79%. Nonostante questo, le nuove linee che hanno iniziato a operare negli ultimi mesi hanno fatto registrare un aumento considerevole nelle toccate sull’autostrada del mare, passate da 734 a 787, realizzando un incremento del 7,22%. Questi sviluppi segnano un passo avanti per il porto, che si sta evolvendo in risposta alle diverse esigenze di trasporto.
Il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli, ha commentato l’andamento positivo dell’anno nonostante il contesto geopolitico ed economico sfidante. La crescita delle giornate lavorative nell’Agenzia del Lavoro Portuale di Trieste è un ulteriore indicativo di come l’iniziativa portuale stia creando opportunità non solo per i flussi commerciali, ma anche per il mercato del lavoro locale, con un incremento medio di circa 200 giornate lavorate al mese.
Questi fattori combinati offrono una visione chiara sulla direzione che il porto di Trieste sta prendendo, contrassegnata dalla capacità di affrontare le sfide attuali e future e di consolidarsi come uno dei principali punti di riferimento per il commercio marittimo nel Mediterraneo.