Paziente di montesilvano denuncia mancanza di supporto psichiatrico e consigli per pagare le cure

Paziente di montesilvano denuncia mancanza di supporto psichiatrico e consigli per pagare le cure

Un cittadino di Montesilvano con depressione da vent’anni denuncia il rifiuto di assistenza gratuita e la mancanza di supporto psichiatrico pubblico al distretto sanitario nord di Pescara, evidenziando gravi carenze nei servizi territoriali.
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Un cittadino di Montesilvano con depressione da vent’anni denuncia mancanza di assistenza psichiatrica pubblica e rifiuto di cure gratuite presso il distretto sanitario nord di Pescara, evidenziando carenze e difficoltà nel sistema di salute mentale abruzzese. - Gaeta.it

Un cittadino di Montesilvano, con una storia di vent’anni di cura per depressione, ha raccontato di un’esperienza negativa presso il distretto sanitario nord di Pescara. La vicenda mette in luce difficoltà e carenze nel garantire assistenza psichiatrica pubblica, sollevando dubbi su come vengano gestiti i pazienti più fragili nelle strutture territoriali abruzzesi. La testimonianza riguarda rifiuto di presa in carico e suggerimenti controversi riguardanti il pagamento delle prestazioni terapeutiche.

La testimonianza di alberto sagazio e la visita al distretto sanitario

Alberto Sagazio, originario di Atri, rientrato in Abruzzo dopo molti anni trascorsi al nord Italia, ha rivolto maggiore attenzione ai servizi pubblici di salute mentale locali. Soffrendo di depressione da oltre due decenni, soprattutto curato in Veneto con diritto all’esenzione, Sagazio si è presentato al distretto sanitario nord di Pescara per ricevere sostegno psicologico gratuito. Secondo il suo racconto, l’incontro è stato deludente e segnato da parole dure.

Durante la prima visita, il medico gli avrebbe detto chiaramente di dover pagare le cure psicologiche a sue spese e che per questo avrebbe potuto considerare di trovare un secondo lavoro. Non è stata offerta alcuna opzione di assistenza gratuita o di inserimento in un percorso terapeutico pubblico. Inoltre, il paziente racconta di non aver trovato comprensione o volontà di ascolto, descrivendo un senso di umiliazione e abbandono immediato.

Mancanza di servizi idonei e esclusione economica

Lo scenario descritto riflette un caso di possibile mancanza di servizi idonei o di scelte organizzative che escludono chi non può permettersi trattamenti privati, confermando alcuni problemi noti in alcune realtà della salute mentale territoriale italiana.

Il contesto di fragilità e l’assenza di presa in carico

Alberto Sagazio ha ricevuto anche un biglietto con il nome di uno psicologo privato, definito dal medico come “un amico”. Tale gesto ha rappresentato per lui una chiara indicazione di indirizzamento verso cure esterne non autorizzate dal sistema pubblico. La sua situazione, già delicata, è rimasta senza alcun tipo di assistenza professionale ufficiale.

La mancanza di una presa in carico tempestiva e di una rete di supporto è particolarmente grave in presenza di disturbi psichiatrici cronici. Il paziente ha sottolineato come, in questa fase della vita, non poter contare su una guida sanitaria pubblica rappresenti un rischio elevato per la propria salute mentale e fisica.

Problemi dei servizi territoriali

Questa segnalazione accende i riflettori sulle difficoltà che si incontrano nei servizi territoriali, spesso sovraccarichi o con risorse limitate, che portano a lasciare senza tutela persone con patologie complesse e prolungate nel tempo.

La reazione dei servizi e le comunicazioni con la asl di pescara

Dopo la vicenda, Sagazio ha contattato i responsabili della Asl di Pescara per riportare quanto accaduto durante la visita. Nonostante l’invio di documenti e mail di protesta, il paziente racconta di essere stato prima messo in dubbio e poi trattato come se avesse mentito sulle parole ricevute dai medici.

Questa risposta da parte dell’ente sanitario ha aumentato il senso di isolamento e sfiducia di Sagazio nei confronti del sistema pubblico. L’assenza di un riconoscimento ufficiale del problema riflette difficoltà comunicative interne e la mancanza di una gestione efficace dei reclami legati ai servizi di salute mentale.

Bisogno di rivedere modalità di accoglienza

Anche se questa situazione rappresenta un caso specifico, essa evidenzia il bisogno di rivedere modalità di accoglienza, ascolto e presa in carico per pazienti con condizioni psichiatriche che necessitano di sostegno stabile e un trattamento dignitoso.

Il richiamo al diritto alla salute e al sostegno per chi soffre di disturbi mentali

Alberto Sagazio ha affermato di continuare a credere nel diritto alla salute e nella giustizia, ribadendo che la vicenda non vuole creare scandali, ma portare attenzione sulle storie di chi chiede aiuto senza ottenerlo. Il suo appello fa emergere uno scenario in cui malati psichiatrici vulnerabili finiscono spesso per essere esclusi dai servizi pubblici.

La salute mentale richiede un intervento professionale che garantisca continuità e rispetto della dignità della persona. Se questo viene meno, le conseguenze possono aggravare le condizioni e aumentare l’isolamento sociale. La denuncia mette in evidenza la necessità di una revisione delle prassi e la disponibilità di canali di supporto davvero accessibili per chi ha bisogno.

Lo stato attuale dei servizi pubblici in alcune zone non pare sufficiente a garantire un’assistenza adeguata, lasciando ampi margini di miglioramento per tutelare chi vive ogni giorno con malattie psichiatriche.

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