Il 20 luglio, nei boschi di Covelo, nel comune di Vallelaghi , è stata rinvenuta la carcassa di un’orsa femmina, identificata come F12, insieme a un giovane esemplare. La scoperta è stata confermata dalla Provincia di Trento tramite un comunicato stampa. Le analisi svolte dai genetisti della Fondazione Edmund Mach hanno rivelato che l’orsa F12 è la stessa coinvolta in recenti episodi di aggressione nel territorio circostante, attirando l’attenzione delle autorità locali.
Rinvenimento della carcassa e analisi genetiche
La scoperta nei boschi di Vallelaghi
La carcassa dell’orsa F12 è stata trovata in un’area boschiva vicino a Covelo, un ritrovamento che ha destato preoccupazione nelle comunità locali. A seguito di un sopralluogo, gli esperti del Corpo forestale trentino hanno eseguito rilievi approfonditi. Queste indagini hanno rivelato che l’orsa, di 13 anni, presentava ferite significative, riconducibili a un attacco da parte di un altro orso. Le condizioni del corpo, in particolare il fatto che un piccolo fosse stato sbranato e quasi completamente consumato, indicano un’aggressione violenta e predatoria.
Accertamenti della Fondazione Edmund Mach
Le analisi genetiche condotte nei laboratori della Fondazione Edmund Mach, situata a San Michele all’Adige, hanno permesso di confermare che il materiale biologico trovato in prossimità di diversi incidenti recenti appartiene all’orsa F12. Questo approccio scientifico offre un’opportunità unica per monitorare e comprendere le dinamiche faunistiche nella regione, contribuendo così alla gestione della fauna selvatica.
Leggi anche:
Episodio di aggressione e monitoraggio della fauna
L’attacco lungo il lago di Molveno
Il primo episodio confermato risale al 10 luglio, quando l’orsa F12 avrebbe aggredito una donna mentre si trovava con tre bambini lungo le sponde del lago di Molveno. Anche se non ci sono state ferite gravi, l’evento ha generato allerta tra le autorità e la popolazione, costringendo a un’intensificazione dei controlli nella zona. I ricercatori e la forestale hanno avviato un monitoraggio attivo per valutare il comportamento dell’orso e comprendere se ci fossero rischi per i visitatori.
Il secondo episodio a Ciago
Un’altra aggressione si è verificata il 17 luglio, quando un ciclista è stato inseguito dall’orsa F12 nelle vicinanze di Ciago, frazione di Vezzano. Anche questo episodio ha contribuito a erigere un’alerta tra gli abitanti e gli enti preposti alla sicurezza, evidenziando la necessità di un’attenta sorveglianza delle aree potenzialmente pericolose.
Implicazioni ambientali e future azioni
La gestione della popolazione di orsi
Il rinvenimento della carcassa e i successivi eventi di aggressione sollevano interrogativi importanti sulla gestione della popolazione di orsi in Trentino. In particolare, diventa cruciale per le autorità analizzare le interazioni tra umani e fauna selvatica, cercando di minimizzare i conflitti. Ciò richiederà lo sviluppo di strategie di monitoraggio e intervento mirato per garantire la sicurezza dei cittadini e la protezione della fauna.
Programmi di sensibilizzazione e tutela
In risposta a questi incidenti, sarà fondamentale promuovere programmi di sensibilizzazione che informino il pubblico sui comportamenti da adottare in presenza di animali selvatici. Le autorità locali, in collaborazione con esperti faunistici, dovranno lavorare per creare linee guida chiare che possano ridurre i rischi e garantire una coesistenza pacifica tra umani e orsi nel territorio trentino.
La gestione della fauna selvatica rimane una questione fondamentale, e con episodi come quello dell’orsa F12, è evidente che sia necessario un impegno concertato per affrontare le sfide future legate a questa convivenza.