La Fondazione Villa Russiz ha recentemente siglato un accordo con l’Università di Udine per avviare una serie di collaborazioni in ambito scientifico e culturale. Quest’iniziativa mira a sostenere le attività socio-assistenziali della Casa famiglia della Fondazione e a promuovere un modello integrato di educazione e inclusione sociale, combinato con la gestione sostenibile del patrimonio agricolo. Il progetto prevede anche strategie per recuperare il patrimonio storico della Fondazione, rivelando aspetti importanti delle sue origini e della sua evoluzione nel corso degli anni.
Progetti per il sostegno delle attività socio-assistenziali
L’accordo firmato è fondamentale per attivare progetti che indirizzino risorse verso le attività socio-assistenziali della Casa famiglia, un servizio attivo da oltre un secolo e mezzo nel supporto a minori in difficoltà. Antonio Paoletti, presidente della Fondazione Villa Russiz, ha evidenziato come queste iniziative siano vitali per dare continuità al lavoro dell’ente e per valorizzare il suo patrimonio agricolo e immobiliare. In particolare, si prefigge di migliorare la vita quotidiana dei ragazzi accolti, fornendo loro non solo un tetto, ma anche un ambiente educativo e inclusivo.
La Casa famiglia rappresenta un rifugio sicuro per minori che affrontano difficoltà varie e la collaborazione con l’Università di Udine punta a diversificare le attività educative e sociali, creando nuove opportunità di apprendimento e sostegno. Attraverso questa sinergia, si intende non solo garantire un’accoglienza di qualità, ma anche arricchire il bagaglio educativo dei ragazzi.
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Valorizzazione del patrimonio storico e culturale
Oltre al focus sulle attività socio-assistenziali, l’accordo prevede il recupero e la valorizzazione dell’archivio storico della Fondazione. Questo è particolarmente significativo, poiché il patrimonio documentale custodisce le origini e la storia della Fondazione e delle sue attività. Un’attenzione particolare sarà rivolta alla creazione di iniziative culturali ed editoriali, finalizzate a far emergere e documentare il percorso intrapreso dalla Fondazione nel corso degli anni.
La storia della Fondazione Villa Russiz, iniziata più di un secolo fa, è legata a figure significative come Elvine Ritter de Zahony, la cui eredità continua a influenzare il lavoro dell’ente. Attraverso la valorizzazione di questo patrimonio, si intende non solo preservare la memoria storica, ma anche trasmettere valori fondamentali legati all’accoglienza e all’istruzione. Progetti in ambito storico-culturale contribuiranno a dare visibilità alle radici e ai progressi che hanno caratterizzato l’operato della Fondazione.
Sviluppo della ricerca e tirocini per i giovani
Particolare attenzione sarà rivolta alla promozione della ricerca e dei tirocini legati all’operato della Casa famiglia. L’intesa fa riferimento ai bisogni socio-educativi e sanitari dei giovani ospiti, proponendo interventi mirati e risposte alle necessità individuate. La collaborazione tra l’Università e la Fondazione non solo rappresenta una risorsa per l’ente, ma è anche un’opportunità per gli studenti universitari di mettere in pratica i loro studi, sviluppando competenze nel campo della sicurezza sociale e dell’educazione.
Questo percorso di tirocini si propone di offrire un’esperienza concreta ai futuri professionisti che desiderano lavorare con minori e in contesti di marginalità sociale. Attraverso questa iniziativa, l’Università di Udine rafforza il proprio impegno nell’affrontare le sfide contemporanee legate all’inclusione e al benessere dei giovani.
Gestione sostenibile dell’azienda agricola
Infine, l’accordo prevede un focus sulla gestione dell’azienda agricola della Fondazione Villa Russiz. Questa parte dell’iniziativa si concentra sull’ottimizzazione delle produzioni vinicole e olearie, con l’obiettivo di sostenere le attività sociali attraverso un reddito derivante da pratiche agricole sostenibili. La Fondazione possiede una vasta area agricola, il cui utilizzo potrebbe non solo migliorare l’autosufficienza economica dell’ente, ma anche essere un’occasione di apprendimento per i ragazzi accolti, coinvolti in attività pratiche legate all’agricoltura.
Questa sinergia tra agricoltura e educazione mira a formare cittadini consapevoli, capaci di interagire in modo proattivo con il territorio e sfruttare le risorse naturali in modo responsabile. La gestione sostenibile delle attività agricole diventa così una carta vincente per creare opportunità di crescita personale e professionale per i giovani della Casa famiglia.