L’ex First Minister della Scozia, Nicola Sturgeon, ha ricevuto oggi notizie che potrebbero segnare un punto di svolta per la sua carriera politica. Dopo che nel 2023 si era dimessa inaspettatamente, Sturgeon ha annunciato di essere stata scagionata da qualsiasi sospetto riguardante un’indagine su una presunta mala gestione dei fondi del partito. Questo sviluppo arriva in un momento critico per l’SNP , che ha affrontato negli ultimi anni diversi scandali che hanno influito pesantemente sulla fiducia del pubblico.
L’inchiesta e la dichiarazione di Nicola Sturgeon
Nel corso di un comunicato emotivo, Nicola Sturgeon ha sottolineato la sua innocenza, affermando di non aver mai commesso alcun illecito. La polizia scozzese ha confermato che l’inchiesta sulla mala gestione dei fondi del partito è stata chiusa, archiviando la posizione di Colin Beattie, ex tesoriere dell’SNP. Al contrario, però, è emersa una brusca inversione di rotta: Peter Murrell, marito di Sturgeon ed ex amministratore fiduciario dell’SNP, è stato incriminato per peculato e appropriazione indebita. Murrell è stato portato di fronte a un giudice a Edimburgo, dove si è stabilita la data per l’inizio del processo, un evento che potrebbe gettare un’ombra duratura sulla reputazione dell’SNP.
L’ex leader ha reclamato la sua innocenza, affermando che non ci sono mai stati indizi concreti contro di lei. La sua posizione è supportata da John Swinney, attuale leader dell’SNP, che ha espresso un senso di sollievo per Sturgeon e Beattie. Tuttavia, nonostante il sollievo per la chiusura dell’inchiesta a suo carico, Sturgeon si trova comunque in una posizione precaria, dato il tumultuoso stato di salute dell’SNP.
Le conseguenze per l’SNP e il futuro della politica scozzese
Il caso ha avuto ripercussioni significative sull’SNP, un partito che ha dominato la scena politica scozzese nel corso degli ultimi vent’anni. Dall’uscita di Sturgeon, il partito ha dovuto affrontare non solo le polemiche legate alla mala gestione economica, ma anche una rapida erosione dei consensi elettorali. Le incertezze legate alla leadership e gli scandali hanno catalizzato una crescita del dissenso interno, contribuendo a un clima di instabilità e compromettendo la sua capacità di attrarre elettori.
Neanche le promesse di un nuovo referendum sull’ indipendenza scozzese post-Brexit, uno dei cavalli di battaglia di Sturgeon, hanno trovato riscontro nell’opinione pubblica. Il fallimento del referendum nel 2014 continua a pesare sulle spalle dell’SNP, e la prospettiva di un secondo tentativo appare sempre più distante. Il viaggio verso un’eventuale indipendenza sembra ostacolato non solo da problemi interni, ma anche da un contesto politico nazionale complesso.
Un’era che volge al termine
La situazione attuale segna indubbiamente una nuova fase per l’SNP, con l’eredità politica di Nicola Sturgeon ora eclissata dai recenti eventi. Solo dieci giorni fa, l’ex First Minister ha annunciato la sua decisione di non ricandidarsi come deputata, un chiaro segnale che segna un distacco definitivo dalla ribalta politica scozzese. La sua assenza rappresenta una perdita non solo per gli elettori che l’hanno sostenuta, ma anche per il partito che ha beneficiato per anni della sua leadership.
Il futuro dell’SNP rimane incerto, intrappolato tra i rimanenti legami con l’indipendenza scozzese e le sfide interne lunghe e frustranti. Con Murrell che affronta un processo penale, la strada da percorrere per ripristinare la fiducia del pubblico è complessa e richiederà sforzi significativi per ricostruire l’immagine di un partito che ha visto giorni migliori. Le scelte politiche e strategiche adottate nei prossimi mesi saranno cruciali per determinare se l’SNP sarà in grado di rialzarsi dalla crisi in cui si trova attualmente.