La mostra “SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche” si prepara ad accogliere i visitatori a Palazzo Reale di Milano, da domani fino al 26 gennaio 2025. L’esposizione contiene una selezione straordinaria di opere d’arte confiscate alla criminalità organizzata, proponendo un’importante riflessione sul ruolo dell’arte nella promozione della legalità e della cultura. Questa iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni tra cui il Ministero della Cultura, l’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati e i comuni coinvolti.
Un progetto dedicato alla cultura della legalità
“SalvArti” è la seconda tappa di un progetto più ampio intitolato “Arte per la Cultura della Legalità”. La mostra è organizzata dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura e si inserisce in una rete di eventi che promuovono la riappropriazione dei beni confiscati. Milano segue Roma, dove la rassegna ha avuto inizio presso il Museo Hendrick Christian Andersen, e culminerà a Reggio Calabria presso il Palazzo della Cultura, dal 8 febbraio al 27 aprile 2025. Questo iter espositivo si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di restituire alla società i beni sottratti alla criminalità, attraverso la valorizzazione dell’arte.
Opere di grandi maestri in mostra
La mostra presenta oltre ottanta opere provenienti da diversi contesti artistici, scandite secondo un criterio sia cronologico che tematico. Tra i nomi illustri ci sono Andy Warhol, Mario Schifano, Giorgio de Chirico e Lucio Fontana, che contribuiscono a rendere l’esposizione un evento imperdibile per gli amanti dell’arte e della cultura. Le opere sono il risultato di due procedimenti distinti: da un lato, opere sottratte a una rete internazionale di riciclaggio di beni illeciti, dall’altro, opere confiscate a soggetti pienamente inseriti nel circuito della criminalità organizzata.
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Le diverse correnti artistiche rappresentate spaziano dal gruppo Novecento con Mario Sironi alla Metafisica, passando per la Transavanguardia con artisti come Sandro Chia e Mimmo Paladino. Non mancheranno pezzi di arte murale come quelli di Keith Haring e opere di land art firmate da Christo. Da non perdere anche i lavori di Arnaldo Pomodoro e Michele Savini, che completano l’offerta espositiva.
La destinazione delle opere dopo la mostra
Una volta conclusa la mostra a Milano, il primo gruppo di opere, frutto di una confisca definitiva risalente al 2018, troverà nuova collocazione in importanti istituzioni italiane. Queste opere saranno trasferite alla Pinacoteca di Brera, al Palazzo Citterio di Milano, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, e in altre locations di Napoli e Cosenza. Nel contempo, un secondo gruppo composto da 22 opere rimarrà a Reggio Calabria, dove il Palazzo della Cultura “P. Crupi” continua a ospitare con successo oltre cento opere d’arte confiscate dal 2016.
La mostra “SalvArti” dunque non solo celebra l’arte, ma rappresenta anche una chiara dichiarazione contro la criminalità, usando la cultura come strumento per costruire una società più giusta e consapevole.