In scena al Teatro Augusteo di Napoli dal 22 novembre all’1 dicembre, una delle opere più iconiche di Eduardo Scarpetta, “Miseria e nobiltà“. Sotto la direzione di Luciano Melchionna, questo spettacolo promette di rivelare la tradizione napoletana con una nuova interpretazione, grazie alla brillante prestazione di Massimo De Matteo nel ruolo dello scrivano Felice Sciosciammocca, un personaggio emblematico che incarna la miseria sociale e le aspirazioni alla nobiltà.
Dettagli dello spettacolo e il cast
La produzione, realizzata dall’Ente Teatro Cronaca e dal Gruppo Augusteo di Napoli, porta in scena un adattamento che combina la classica commedia di Scarpetta con il talento visionario di Melchionna. Il cast si arricchisce di nomi noti, tra cui Raffaele Ausiello, Chiara Baffi, Marika De Chiara, e Andrea De Goyzueta, che insieme a De Matteo danno vita a un variegato insieme di personaggi. Le musiche di Stag accompagnano la narrazione, mentre la scenografia di Roberto Crea e i costumi di Milla completano l’opera con un forte impatto visivo.
Questa rivisitazione di “Miseria e nobiltà” cerca di rimanere fedele ai temi originali della commedia, affrontando argomenti di rilevanza sociale senza dimenticare l’elemento del divertimento. Massimo De Matteo, con la sua esperienza e abilità comica, promette di portare sul palco un’intensa esperienza sia ludica sia emotiva, capace di coinvolgere il pubblico in un viaggio attraverso i contrasti tra miseria e nobiltà.
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La regia di Luciano Melchionna
Luciano Melchionna si distingue come un regista audace e sperimentale, noto per la sua capacità di rielaborare testi classici. Nelle sue note, descrive “Miseria e nobiltà” come un perfetto equilibrio tra miseria e nobiltà, due elementi che coesistono e si necessitano a vicenda. La sua visione è chiara: “un palazzo elegante non potrebbe esistere senza le fondamenta, povere e mal ridotte, che lo sostengono.”
L’impostazione scenica di Melchionna si concentra su un ambiente di scantinato, una sorta di non-luogo che racchiude sia i rifiuti che gli istinti umani. Qui, i personaggi diventano simboli di una lotta per la sopravvivenza. Espressioni forti e metaforiche offrono al pubblico un riflesso della società contemporanea, dove la disparità tra ricchi e poveri è sempre più accentuata.
Temi e messaggi sottesi
L’opera di Scarpetta non è solo una commedia divertente, ma affronta in modo profondo tematiche attuali riguardanti la società e le disuguaglianze. La battaglia tra miseria e nobiltà è duplice: rappresenta non solo la lotta per una vita migliore, ma anche un’interrogazione sul valore della tradizione in un’epoca di cambiamenti. I personaggi, privi di una complessità psicologica accentuata, rimandano a figure archetipiche che stimolano il buonumore, ma al tempo stesso invitano a riflessioni critiche sull’umanità.
L’interpretazione di De Matteo come Felice Sciosciammocca, prevista per essere esilarante e toccante, si confronta con una realtà in cui le risate diventano uno strumento di resistenza. La commedia, in ultima analisi, si trasforma in uno specchio della società moderna, un invito a ridere di fronte agli assurdismi della vita e ai deterioramenti della condizione umana.
Nel panorama teatrale, “Miseria e nobiltà” emerge come un’operazione artistica che non si limita a intrattenere, ma intende provocare discussione e riflessione, rendendo omaggio a uno dei padri della commedia italiana, Eduardo Scarpetta.