Mathilde: La riflessione sul rapporto di coppia in scena al Teatro Tosse di Genova

Mathilde: La riflessione sul rapporto di coppia in scena al Teatro Tosse di Genova

“Debutta al Teatro Tosse di Genova ‘Mathilde’, un’opera di Alessio Aronne che esplora le complesse dinamiche di una coppia, affrontando temi attuali come amore, odio e libertà di scelta.”
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Mathilde: La riflessione sul rapporto di coppia in scena al Teatro Tosse di Genova - Gaeta.it

Mathilde, lo spettacolo di Alessio Aronne, è pronto a debuttare in prima nazionale martedì al Teatro Tosse di Genova. Ispirato al testo della drammaturga francese Véronique Olmi, questo lavoro teatrale esplora le intricate dinamiche di una coppia, affrontando temi scottanti e attuali. La produzione invita a riflettere sulla frase di Dostoevskij che afferma: “Gli unici due giudici di una coppia sono la coppia stessa”, rendendo lo spettacolo un’analisi profonda delle relazioni umane.

La trama di Mathilde

Al centro della storia c’è Mathilde, una scrittrice che torna a casa dopo aver scontato una pena detentiva per aver intrapreso una relazione scandalosa con un ragazzo di soli 14 anni. Il suo ritorno rappresenta la ripresa dei rapporti con il marito e il riaffiorare di problemi irrisolti. La regia di Alessio Aronne riesce a dare vita a un confronto diretto e crudo tra i due protagonisti, interpretati da Eleonora Giovanardi e Luca Mammoli. La drammaturgia di Olmi, attraverso le parole dei personaggi, svela le tensioni e le fragilità insite nei legami sentimentali, dove amore e odio si intrecciano in un gioco di insanabili conflitti.

Nel corso della rappresentazione, emergono situazioni di profonda vulnerabilità, mentre marito e moglie si feriscono con insulti e rievocano momenti significativi del loro passato. La complessità del loro legame viene messa in luce in una sorta di resa dei conti, dove entrambi i coniugi non risparmiano colpi, mostrando così tutte le sfaccettature dell’amore e dell’odio.

Un finale aperto e interrogativi sull’amore

Uno degli aspetti più affascinanti di Mathilde, come evidenziato dal regista Aronne, è il finale aperto. La drammaturga lascia senza risposte se i due protagonisti decideranno di rimanere insieme o di separarsi definitivamente. Questo interrogativo solleva questioni fondamentali sul significato reale dell’amore: è spazio per l’amore o l’abitudine a mantenere viva una relazione? La scelta dei personaggi diventa fondamentale per riflettere sulla natura dell’affetto umano. La narrazione non si limita a presentare una crisi di coppia, ma va oltre, proponendo un ritratto veritiero di due individui in cerca di risposte.

Mathilde, il personaggio principale, incarna una figura complessa, priva di rimpianti per le sue scelte. In questo, Olmi mette in scena una donna che, piuttosto che piegarsi al giudizio altrui, si erge a paladina della sua libertà e del piacere. Le parole di Aronne sui suoi personaggi si concentrano su come “il lavoro mantenga la forza e la violenza dell’originale”, offrendo momenti di tenerezza solo in rare occasioni. Questo equilibrio tra toni aspri e attimi di dolcezza mette in risalto l’intenso conflitto interiore di Mathilde.

Un’opera provocatoria e attuale

La messa in scena di Mathilde non solo stimola riflessioni sulla libertà di scelta e sulle conseguenze delle proprie azioni, ma tocca anche temi universali come l’accettazione e la ricerca dell’identità in un contesto di relazione. L’opera di Olmi riesce a colpire per la sua audacia e per la capacità di indagare le emozioni umane con sincerità e senza veli. Il lavoro sarà in scena fino al 15 dicembre e rappresenta un’occasione imperdibile per esplorare come la cultura teatrale continui a interrogarsi su temi di grande rilevanza sociale e personale, rendendo ogni rappresentazione un’opportunità di confronto e riflessione.

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