Nel corso degli ultimi tre decenni, l’Europa, e in particolare l’Italia, ha affrontato un costante declino della competitività nel settore farmaceutico. Questo fenomeno ha avuto ripercussioni significative sulla capacità del Paese di attrarre investimenti stranieri, posizionandosi attualmente dietro Germania, Francia e Spagna per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri. La recente discussione promossa da Sanofi Italia, svoltasi a Roma presso il Centro Studi Americani, ha chiarito la direzione necessaria affinché l’Italia possa invertire questa tendenza ma con una strategia ben definita.
il contesto attuale del settore farmaceutico in italia
Daniela Bianco, partner e responsabile Practice Healthcare presso The European House-Ambrosetti, ha analizzato la situazione durante un incontro dedicato al valore del settore farmaceutico nell’economia italiana. Secondo Bianco, è fondamentale che l’Italia migliori l’attrattività degli investimenti e affronti seriamente le ragioni per cui ha perso posizioni nel mercato globale. Questo settore, che contribuisce per oltre il 2% al prodotto interno lordo del Paese, non può essere sottovalutato. Le multinazionali che operano in Italia e che siano registrate con capitali esteri, come quelle che aderiscono ad Apg e Unifarma, generano un impatto economico di circa 20 miliardi di euro, evidenziando ulteriormente l’importanza di tali investimenti.
la necessità di una strategia integrata
Per riconquistare terreni perduti, Bianco ha sottolineato la necessità di implementare un “environment” favorevole, attraverso la creazione di sistemi di regole e meccanismi di incentivi che possono competere con quelli attuati da altri Paesi europei. L’origine di questa esigenza si trova nei risultati delle conversazioni tenute l’anno precedente a Cernobbio, dove si è discusso il Libro bianco, un documento che ha visto Sanofi tra i suoi principali partner. È essenziale che l’Italia abbracci una strategia delle Life Sciences, non solo in termini di politiche economiche, ma anche di collaborazioni tra pubblico e privato.
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l’importanza di un piano strutturato
Più di un semplice incentivo o regola, Bianco ha evidenziato la necessità di un piano integrato che coinvolga i ministeri della Salute e della Ricerca. Questi ministeri hanno un ruolo cruciale nel valorizzare il settore farmaceutico e garantire che l’Italia possa allinearsi con le migliori pratiche europee. Diversi Paesi nel continente hanno già realizzato piani strutturati e visioni chiare per le Life Sciences, favorendo un ambiente competitivo e innovativo. Investire in una politica integrata significa non solo attirare maggiori risorse, ma anche contribuire a una crescita sostenibile. La sinergia tra vari enti può infatti incentivare ulteriormente il comparto e stimolare l’economia del Paese a riprendersi da un periodo di stagnazione.
prospettive future per il settore farmaceutico italiano
Guardando verso il futuro, Bianco ha affermato che il settore farmaceutico italiano ha il potenziale per riprendersi e contribuire in modo significativo alla crescita economica. Con l’adeguamento delle politiche e l’implementazione di nuove strategie, l’Italia può non solo attrarre investimenti ma anche diventare un punto di riferimento nel settore delle Life Sciences. Il recupero della competitività rappresenta non solo una questione economica, ma anche un’opportunità per migliorare la salute pubblica e l’innovazione nel mercato del farmaco. La sfida di oggi è di trasformare queste analisi in azioni concrete, affinché l’Italia possa tornare a brillare nel panorama farmaceutico globale.