Gli Houthi, noto gruppo sciita dello Yemen, hanno recentemente guadagnato attenzione internazionale, trasformandosi da attori marginali in importanti protagonisti nel conflitto che infiamma il Medio Oriente. Sostenuti dall’Iran, hanno sfruttato l’instabilità in Gaza per potenziare la loro posizione, secondo analisi e rapporti di esperti del settore. Queste dinamiche non solo sollevano interrogativi sulla loro effettiva portata ma pongono l’accento sul crescente coinvolgimento di attori globali, in particolare la Russia. La situazione attuale, caratterizzata da attacchi a navi nel Mar Rosso e nuovi legami con diversi gruppi militanti, mette in evidenza la preoccupante evoluzione del conflitto.
Il contesto del conflitto e l’azione degli Houthi
Dal luglio 2023, dopo l’attacco di Hamas in Israele, gli Houthi hanno intensificato le loro attività militari, lanciando droni e missili contro un’ottantina di mercantili nel Mar Rosso. Questo aumento dei raid avviene in un periodo in cui la coalizione che sostiene l’asse della resistenza, costituita da Hamas e Hezbollah, sta affrontando sfide significative. I colpi ricevuti, con la leadership di Hamas e Hezbollah gravemente compromessa, non sembrano aver influenzato la determinazione degli Houthi. Il loro coinvolgimento in attacchi contro le navi internazionali rappresenta non solo un’accresciuta audacia, ma anche un opportuno utilizzo della confusione geopolitica a loro favore.
Da un gruppo armato prevalentemente confinato in Yemen, gli Houthi hanno esteso il loro raggio d’azione, diventando un attore militare di livello regionale, sostenuto da risorse fornite dall’Iran. La loro capacità di sfruttare le tensioni globali viene vista come allarmante da parte di funzionari occidentali, evidenziando le conseguenze dirette del fragile equilibrio nel Medio Oriente.
Il rafforzamento della rete di sostenitori internazionali
Le operazioni americane e quelle dei loro alleati, compresa Israele, hanno tentato di limitare il potere militare degli Houthi, tuttavia, i risultati sembrano scarsi. Fonte del Wall Street Journal raccontano di un’espansione degli Houthi al di fuori del loro territorio: non solo coinvolti negli affari yemeniti, ma anche come forze di supporto in conflitti in Medio Oriente e Africa. Le affermazioni del diplomatico statunitense Timothy Lenderking mettono in luce come i rapporti degli Houthi con “attori maligni” siano aumentati, creando quindi una rete di alleanze pericolose.
La situazione è stata aggravata dal conflitto in Gaza: l’impegno degli Houthi di lanciare missili contro Israele ha dato loro non solo legittimità al loro interno, ma anche un nuovo status nella narrazione della resistenza islamica. La scena si fa sempre più complessa, poiché i gruppi militari regionali si adattano e si alleano per affrontare la crescente pressione internazionale.
Gli Houthi e l’evoluzione del loro arsenale
Secondo esperti del settore, la loro evoluzione da semplici miliziani a figura di spicco, a livello regionale, è straordinaria. Michael Knights, cofondatore della piattaforma Militia Spotlight, descrive gli Houthi come “rock star” militari, grazie a nuovi arsenali e relazioni strategiche. La loro adattabilità è emersa in un contesto di crisi, dove le difficoltà economiche hanno colpito gran parte della popolazione yemenita, ma l’aspirazione e l’ambizione degli Houthi sembrano essere cresciute.
Lo scambio di risorse e informazioni con organizzazioni come al-Shabaab della Somalia li porta a compiere atti di pirateria e a minacciare la navigazione nel Mar Rosso. Inoltre, ci sono indicazioni di cooperazione con al Qaeda nella penisola araba, che accentua le paure degli stati limitrofi come Arabia Saudita e Oman. Questi legami trasversali non fanno altro che incrinare ulteriormente la già fragile stabilità regionale.
Il ruolo della Russia e le nuove alleanze
Il sostegno russo sta diventando un elemento chiave nella strategia degli Houthi. Si parla di legami diretti con Mosca per l’acquisizione di armi e logistica, una situazione che ha suscitato l’interesse dei media e degli analisti. Il noto mercante d’armi Viktor Bout sarebbe al centro di operazioni di fornitura, nonostante la Russia abbia smentito tali affermazioni. Questi sviluppi comunicano un’immagine di un Houthi in continua crescita, in grado di attrarre l’attenzione di potenze straniere in cerca di alleati nel loro confronto geopolitico.
L’unione tra l’Houthi e i gruppi militanti di diverse origini geografiche, alimentata da approvvigionamenti esterni, viene considerata una risposta diretta alle manovre statunitensi nella regione. Questa realtà fa capire come gli Houthi, una volta isolati, stiano emergendo come un attore significativo, pronto a occupare il vuoto lasciato dagli altri gruppi. Le loro interazioni con società e stati esteri sottolineano un cambiamento fondamentale dell’assetto di potere in Yemen e oltre.
Il panorama del conflitto yemenita e la sua proiezione sul teatro internazionale lasciano intravedere scenari di difficile soluzione, in un contesto di crisi globale sempre più complesso.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Marco Mintillo