La regione abruzzo taglia i fondi all’agricoltura e pesca, cia denuncia danni per il settore

La regione abruzzo taglia i fondi all’agricoltura e pesca, cia denuncia danni per il settore

La regione Abruzzo riduce drasticamente i finanziamenti per agricoltura, pesca e zootecnia, colpendo contributi per danni da fauna selvatica e infrastrutture irrigue; la CIA Abruzzo chiede un piano strategico urgente.
La Regione Abruzzo Taglia I Fo La Regione Abruzzo Taglia I Fo
La Regione Abruzzo ha drasticamente ridotto i finanziamenti per agricoltura e pesca, colpendo soprattutto i contributi per i danni da fauna selvatica, le consulenze tecniche zootecniche e le infrastrutture irrigue, suscitando forte opposizione dalla Confederazione Italiana Agricoltori Abruzzo che chiede un piano strategico per tutelare il settore. - Gaeta.it

Gli ultimi provvedimenti della regione abruzzo hanno ridotto in modo significativo i finanziamenti destinati all’agricoltura e alla pesca. Queste manovre arrivano mentre il territorio affronta difficoltà anche in altri ambiti, come la sanità, e generano preoccupazione tra gli operatori agricoli locali. La confederazione italiana agricoltori abruzzo ha espresso forte contrarietà ai tagli, che colpiscono risorse fondamentali per le imprese agricole e zootecniche.

Tagli ai contributi per i danni da fauna selvatica e ripercussioni sul settore

Tra le voci più penalizzate dalla variazione di bilancio approvata dalla giunta marsilio il 23 maggio 2025 ci sono i fondi dedicati ai contributi per i danni da fauna selvatica. Questi finanziamenti, destinati a risarcire gli agricoltori colpiti da predazioni e danni provocati da cinghiali, cervi e lupi, sono stati ridotti di oltre il 67%. In un territorio come l’abruzzo, notoriamente soggetto a queste difficoltà, un taglio simile rischia di aggravare ulteriormente la situazione.

Gli agricoltori avevano già registrato seri problemi economici legati alla gestione delle crisi causate dalla fauna selvatica. Ora, con risorse ridotte, la capacità di far fronte ai danni diretti ai raccolti e alle strutture aziendali si indebolisce. Le imprese più piccole e quelle situate in aree rurali isolate risultano quindi esposte a rischi maggiori, privi di un sostegno essenziale.

L’assenza di fondi adeguati può generare un effetto a catena che influisce anche sull’intera economia locale, dal momento che molte attività artigianali e commerciali dipendono dall’agricoltura. Inoltre, senza interventi mirati, i danni da fauna selvatica possono diventare più frequenti e accentuati, portando a un degrado delle terre coltivate.

Riduzione delle consulenze tecniche e tagli alle infrastrutture irrigue nel fucino

Un altro settore colpito è la zootecnia, dove le consulenze tecniche, necessarie per garantire la gestione sanitaria e produttiva degli allevamenti, hanno subito una riduzione del 62%, passando da 437.000 euro a poco più di 167.000 euro. Questo taglio limita l’accesso alle competenze scientifiche e all’assistenza tecnica indispensabile per mantenere gli standard produttivi e prevenire malattie.

Il calo di risorse colpisce anche il consorzio di bonifica del fucino, in marsica. Questo ente gestisce un’infrastruttura cruciale per l’approvvigionamento idrico e la difesa del suolo, con finanziamenti ridotti del 61%. La bonifica del fucino rappresenta un pilastro per la coltivazione di vaste aree agricole, e un indebolimento delle sue attività può causare danni all’intero sistema irriguo e alle coltivazioni.

I tagli ai trasferimenti destinati agli enti locali per interventi agricoli e agroalimentari riducono ulteriormente il sostegno alle comunità rurali più fragili. Rischiano di indebolire la capacità di attivare investimenti che potrebbero migliorare la qualità del territorio e la resilienza delle imprese.

Critica di cia abruzzo e richiesta di un piano strategico per tutela e sviluppo

La confederazione italiana agricoltori abruzzo, attraverso la voce del suo presidente nicola sichetti, ha definito queste scelte politiche come gravi per l’agricoltura regionale. Secondo la cia, questi tagli non sono semplici misure di bilancio, ma una decisione che taglia fuori un settore fondamentale per l’economia, la tutela del territorio e la sostenibilità ambientale.

Sichetti sottolinea come l’agricoltura in abruzzo venga spesso relegata a una presenza simbolica nelle occasioni ufficiali, mentre nei fatti rischia di essere dimenticata nei provvedimenti che contano. La riduzione di fondi in momenti delicati, caratterizzati da crisi climatiche crescenti, difficoltà di accesso al credito e mancanza di ricambio generazionale, può compromettere la sopravvivenza di molte aziende.

La cia chiede la restituzione immediata delle risorse tolte ai danni da fauna selvatica, alle consulenze tecniche e al sistema irriguo, ma propone anche un piano pluriennale da parte della regione. Questo piano dovrebbe prevedere obiettivi definiti, risorse certe e un controllo continuo, per sostenere lo sviluppo agricolo e garantire la permanenza delle attività nelle aree interne.

Un confronto diretto e un ascolto reale risultano indispensabili per rispondere alle esigenze di migliaia di produttori. La sicurezza alimentare, la gestione dei territori e la vitalità delle comunità agricole abruzzesi dipendono da una politica regionale che dia priorità a chi lavora la terra ogni giorno.

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