Oggi, in seguito all’accoglimento dei cinque quesiti referendari sulle tematiche del lavoro e della cittadinanza, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari hanno lanciato un forte messaggio a Roma. In Piazza del Popolo è stato esposto un grande striscione con la scritta “Il futuro passa dal sì“. Questa azione simbolica è la manifestazione di una generazione che chiede di essere ascoltata e di vedere garantiti i propri diritti.
I giovani chiedono un futuro diverso
Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, ha enfatizzato l’importanza di questi referendum per il futuro della generazione attuale e del Paese. “Il nostro futuro, il futuro della nostra generazione e di questo Paese passa dal sì ai cinque referendum che voteremo in questa primavera,” ha affermato. Le richieste dei giovani sono chiare: un cambiamento radicale nel mondo del lavoro, che attualmente è caratterizzato da precarietà e incertezze. Notarnicola ha ribadito l’impossibilità di accettare che ci siano ragazzi della loro età , italiani come loro, a cui viene negata la cittadinanza.
L’appello dei giovani non si limita solo alla sfera lavorativa, ma si estende anche a questioni più ampie riguardanti diritti civili e sociali. Per loro, la possibilità di votare su queste questioni rappresenta un’opportunità fondamentale per affermare la propria voce nel dibattito pubblico.
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Le richieste degli studenti
Durante la mobilitazione, Alessandro Bruscella, coordinatore dell’Unione degli Universitari, ha messo in luce la frustrazione della generazione giovane nei confronti delle politiche attuali. “Siamo stanchi delle politiche di questo Governo, che non fa nulla per la nostra generazione e anzi ci sta consegnando un futuro sempre più precario e incerto,” ha dichiarato. La primavera diventa così un momento cruciale per i giovani, una vera e propria battaglia per il riconoscimento dei propri diritti attraverso il voto sui quesiti referendari.
L’appello non si ferma qui: Bruscella ha sottolineato la necessità di riprendersi il futuro, evidenziando l’importanza di partecipare attivamente a questo processo. “Noi siamo pronti a riprendercelo andando a votare sì per tutti e cinque i quesiti, per la nostra libertà e per i nostri diritti,” ha aggiunto con forza.
Il tema dell’autonomia differenziata
Un tema di discussione emerso durante la protesta è stato quello dell’autonomia differenziata. Gli studenti hanno espresso il loro sostegno per un possibile quesito contro questa legge, evidenziando come sarebbe stato un’importante opportunità per il voto popolare. “Rispettiamo la decisione della Corte Costituzionale, ma siamo consci che sarebbe stato un importante quesito su cui far esprimere i cittadini,” hanno commentato.
Nonostante questo, la mobilitazione prosegue. Gli studenti promettono di rimanere attivi e visibili, continuando a lottare in altre sedi contro leggi che considerano ingiuste e potenzialmente divisive per il paese. “Saremo nelle piazze e continueremo a lottare,” hanno concluso, ribadendo il loro impegno per una società più giusta.
Il messaggio degli studenti è chiaro: non si rassegneranno passivamente alle decisioni prese da altri, ma si faranno portavoce di un cambiamento necessario per costruire un futuro migliore.