La guerra fra russia e ucraina rischia di durare ancora molti anni, almeno fino al 2034, secondo una recente dichiarazione di valeri zaluzhnyi, ex comandante in capo delle forze armate ucraine e oggi ambasciatore a londra. Zaluzhnyi ha riferito che senza un cambiamento significativo nella difesa di kiev, il conflitto potrebbe trascinarsi a lungo. Nel 2024 lo scenario militare è profondamente mutato, spostandosi verso uno scontro di logoramento che colpisce militari e civili. Questo cambio strategico sta avendo conseguenze dirette sulla popolazione civile, con migliaia di persone che restano intrappolate nelle zone di combattimento più calde, specialmente nell’oblast di donetsk.
Avvertimento sulla durata del conflitto da valeri zaluzhnyi
valeri zaluzhnyi ha lanciato un avvertimento molto netto sulla durata del conflitto nato nel 2014 tra russia e ucraina. L’ex comandante ha sottolineato che un semplice cessate il fuoco senza un rafforzamento delle capacità difensive ucraine non basterebbe a fermare le ostilità. “Se proviamo a stabilire una tregua senza potenziare le nostre difese, la guerra andrà avanti per molti anni ancora”, ha spiegato in un’intervista concessa al sito lb.ua. Lo stesso zaluzhnyi ha fissato una possibile fine del conflitto proprio nel 2034, ipotizzando un arco temporale di oltre due decenni dal suo inizio.
Una guerra di logoramento intenso
Questa previsione tiene conto di come la guerra sia già entrata in una fase di logoramento intenso. Non si tratta più di un conflitto con grandi manovre di carri armati, come avveniva nei primi anni dopo il 2014, ma di uno scontro prolungato che mira a intaccare progressivamente le risorse e la resistenza ucraina. Nel suo ruolo attuale di ambasciatore nel regno unito, zaluzhnyi continua a seguire da vicino la situazione militare e politica del suo paese, fornendo un punto di vista importante sulle dinamiche del conflitto.
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Evoluzione tattica nel 2024
Nel passaggio dal 2023 al 2024, la guerra in ucraina ha subito trasformazioni importanti sul piano tattico. Zaluzhnyi ha evidenziato che la russia ha abbandonato gli attacchi frontali massicci, preferendo una strategia di logoramento. Questa tattica mette nel mirino non solo le forze armate ucraine, ma anche la popolazione civile. La linea del fronte, secondo le parole dell’ex generale, serve ora principalmente a infliggere perdite continue.
Il cambiamento nel ruolo dei carri armati
Il ruolo dei carri armati è cambiato nettamente. Nel 2022, erano in prima fila, con il personale che seguiva nelle retrovie per consolidare le posizioni. Oggi il peso militare si è spostato: i soldati precedono i carri armati, segno di un diverso modo di procedere negli scontri. Zaluzhnyi invita kiev a rivedere la strategia di difesa in questa nuova fase, ma anche il modo in cui gestisce la mobilitazione del personale militare. La resistenza ucraina, spiega, deve essere calibrata per impedire che la russia sfrutti le debolezze demografiche ed economiche interne.
Questo cambio tattico indica una guerra più lenta e pesante, fondata sulla resistenza e la capacità di mantenere le posizioni nel tempo. Zaluzhnyi sottolinea che per fermare questo lungo logoramento occorre rafforzare strutturalmente le difese e l’organizzazione militare, non limitarsi a negoziare fermi temporanei.
Situazione critica dei civili nelle zone di combattimento
La guerra sta colpendo duramente anche i civili che vivono nelle regioni orientali dell’ucraina, dove i combattimenti continuano a essere violenti. dmytro petlin, responsabile della protezione civile e della mobilitazione nel territorio di donetsk, ha aggiornato su una situazione preoccupante. Circa 23.000 civili sono ancora bloccati nelle aree dove si combatte, con un bilancio che comprende almeno 113 bambini.
La condizione dei bambini nelle aree di conflitto
La maggioranza dei minori si trova nella comunità urbana di lyman, nota per essere una delle zone più calde del conflitto. Qui restano 108 bambini in condizioni difficili, mentre altri 5 sono nella località di toretsk. Questi numeri descrivono una popolazione stretta nella morsa dei combattimenti, senza possibilità di evacuazione sicura. Petlin ha illustrato questa realtà durante un briefing online, offrendo un quadro diretto rispetto ai rischi e alle difficoltà delle persone che si trovano sul fronte.
La presenza di decine di migliaia di civili tra le linee del fuoco evidenzia le sfide umanitarie che continuano a emergere nel conflitto. Le infrastrutture sono spesso danneggiate, le vie di fuga limitate e la protezione dagli attacchi incerta. Questa condizione obbliga le autorità ucraine a considerare soluzioni urgenti per garantire aiuti, evacuazioni e sicurezza. Le città orientali, tradizionalmente zone chiave del conflitto, restano un territorio difficile da controllare e proteggere, con conseguenze dirette sulla vita della popolazione civile.