La Giornata internazionale della disabilità rappresenta un’importante occasione per riflettere sulle sfide e le opportunità di inclusione per le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. Con oltre 360mila individui colpiti in Italia, questa comunità è spesso invisibile e trascurata. La Fondazione Lega del Filo d’Oro Ets si impegna a sostenere il pieno riconoscimento dei diritti di queste persone e chiede alle istituzioni di trasformare in legge il disegno di legge ‘Semplificazioni-bis’, approvato a marzo, per garantire maggiori tutele.
L’importanza della giornata internazionale della disabilità
Ogni anno, la Giornata internazionale della disabilità invita a riflettere sui diritti e le necessità delle persone con disabilità. È un momento cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere le istituzioni a implementare politiche inclusive. Secondo i dati, il 0,7% della popolazione italiana, equivalente a oltre 360mila persone, vive con sordocecità o condizioni simili. La loro situazione è aggravata dall’isolamento e dalla mancanza di risorse adeguate, che rendono difficile l’analisi dei bisogni e la rimozione delle barriere.
Nel 2004, il Parlamento europeo ha riconosciuto la sordocecità come disabilità autonoma, sottolineando la necessità di fornire supporto in vari ambiti. In Italia, la legge del 2010 ha tentato di dare seguito a questa raccomandazione, ma le difficoltà di attuazione hanno impedito il raggiungimento di risultati concreti. Attualmente, molte persone non sono in grado di accedere al pieno riconoscimento dei loro diritti, complicando ulteriormente la loro vita quotidiana.
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Normativa e riconoscimento del diritto
Il diritto al riconoscimento della sordocecità ha compiuto dei passi avanti significativi, ma restano ancora molte criticità. La legge 24 giugno 2010, n. 107, ha cercato di garantire protezioni, ma le sue limitazioni sono chiare: solo chi presenta entrambe le disabilità è tutelato, mentre chi ha acquisito la sordità dopo i dodici anni rimane fuori dal sistema di protezione legale. Queste lacune creano disuguaglianze evidenti.
La recentissima approvazione del disegno di legge ‘Semplificazioni-bis’, avvenuta a marzo, rappresenta un’opportunità per rivedere e aggiornare la normativa vigente. Essa si propone di garantire il riconoscimento della sordocecità per tutte le persone che presentano compromissioni combinate di vista e udito, che siano di origine congenita o acquisita, senza limiti di età. Questo cambiamento segnerebbe un’importante evoluzione nel contesto normativo, offrendo tutele più complete.
Il disegno di legge, però, deve ancora essere convertito in legge definitiva, e le aspettative restano alte tra le persone sordocieche, che continuano ad attendere risposte concrete. La Fondazione, presente da sessant’anni, sottolinea come sia fondamentale trasformare il riconoscimento dell’identità di sordocecità in strumenti di tutela tangibili.
Il manifesto delle persone sordocieche
In occasione di questa Giornata, è stato presentato un Manifesto che delinea richieste specifiche per la legislazione. Il documento sottolinea l’urgenza di aggiornamento delle normative attuali per rimuovere gli ostacoli al riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche. Tra le priorità, vi sono politiche inclusive che non si limitino solo all’ambito sanitario, ma che abbraccino anche l’istruzione, il lavoro e la sfera sociale.
Discutendo l’importanza di tradurre i principi in azioni pratiche, il presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ha affermato che le nuove definizioni e semplificazioni dei criteri di accertamento siano cruciali per garantire pari opportunità. Ritiene che la responsabilità nei confronti dell’inclusione sociale debba essere condivisa da tutti e che sia necessario migliorare ulteriormente le politiche per garantire il diritto alla salute, all’istruzione e all’autonomia delle persone sordocieche.
Confermare il pieno riconoscimento della sordocecità non si traduce solo in un miglioramento dell’assistenza, ma implica la creazione di politiche realmente inclusive, affinché i diritti conquistati non rimangano mera lettera morta. Le istituzioni sono ora chiamate a manifestare il loro supporto a questa causa, assicurando che tutto ciò che è stato promettente in teoria si trasformi in realtà per tutti coloro che vivono con questa condizione.