La disabilità inaccessibile: la denuncia di una mamma sarda sulla spiaggia della Costa Smeralda

La disabilità inaccessibile: la denuncia di una mamma sarda sulla spiaggia della Costa Smeralda

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La disabilità inaccessibile: la denuncia di una mamma sarda sulla spiaggia della Costa Smeralda - Gaeta.it

Una situazione di grande disagio quella vissuta da Stella, mamma di Valeria, una bimba disabile. La famiglia, giunta in Costa Smeralda per godere del mare, si è trovata a fronteggiare un ostacolo imprevisto: l’inaccessibilità della spiaggia dotata di pedana, a causa di una nuova gestione da parte di un hotel lussuoso della zona. Questa storia mette in luce importanti questioni riguardanti la fruibilità degli spazi pubblici per le persone con disabilità, destando preoccupazione per i diritti di accesso alle aree di svago.

La spiaggia della Costa Smeralda: un sogno infranto

La questione dell’accessibilità

Valeria, una dolce bimba disabile, ha sempre trascorso le sue vacanze estive in Costa Smeralda, approfittando di una spiaggia libera famosa per la sua accessibilità. Quest’anno, però, le cose sono cambiate drasticamente a causa del nuovo regime di accesso imposto dall’Hotel Romazzino, uno dei più esclusivi della zona. “Si tratta di una spiaggia che ha sempre consentito l’arrivo di veicoli con contrassegno disabili tramite una comoda pedana, ma quest’estate le porte si sono chiuse per noi,” spiega Stella, evidenziando la frustrazione per il cambiamento avvenuto senza preavviso.

Con l’arrivo della nuova gestione, le famiglie come quella di Stella hanno dovuto affrontare il fatto che l’accesso veicolare, prima garantito per i portatori di handicap, è diventato problematico. “Non avevamo la possibilità di parcheggiare vicino all’ingresso della spiaggia e anche la sbarra che permetteva l’accesso è stata bloccata,” prosegue la madre. Una situazione che ha limitato gravemente la possibilità di godere di una giornata al mare per la piccola Valeria, costringendo a lunghe e frustranti attese.

I tentativi di soluzione

Stella ha tentato di contattare il Consorzio Costa Smeralda per segnalare la situazione, ricevendo solo risposte parziali. L’organizzazione ha confermato il cambio di gestione della spiaggia e la decisione di non permettere l’accesso ai veicoli con contrassegno disabili, una decisione che ha suscitato indignazione. Per alcuni giorni, la soluzione proposta è stata quella di mandare un impiegato a sbloccare la sbarra su chiamata. “Di sicuro non è una soluzione praticabile per chi ha esigenze particolari e che richiede più flessibilità,” sottolinea Stella.

Il desiderio di una mamma di garantire a sua figlia gli stessi diritti di accesso agli spazi pubblici di svago è sacrosanto e rappresenta una battaglia più ampia. La gestione degli spazi pubblici deve tener conto delle necessità di tutti, creando un ambiente inclusivo e accessibile.

Le parole dell’hotel: un accesso limitato

La posizione ufficiale dell’Hotel Romazzino

Contattato per chiarire la situazione, l’Hotel Romazzino ha formulato una dichiarazione specificando che l’area in discussione è ufficialmente interdetta ai mezzi non autorizzati. Secondo la direzione dell’hotel, questa interdizione non dipenderebbe dalla loro volontà, bensì da regolamentazioni più ampie legate alla sicurezza e all’ordine pubblico. “Garantiamo la massima disponibilità per assistenze e trasporto di persone con disabilità ai nostri mezzi,” è quanto riportato nel comunicato.

Tuttavia, la risposta dell’hotel non ha alleviato il disappunto di Stella e di molte altre famiglie nella loro situazione. La domanda che resta aperta è: le regole possono davvero giustificare la negazione di accesso a una risorsa che dovrebbe essere accessibile a tutti? Lo sforzo di voler assicurare una sicurezza adeguata non deve concepire la disabilità come un ostacolo, ma piuttosto promuovere una cultura di inclusività.

La vicenda della famiglia di Stella rappresenta un campanello d’allarme nel dibattito sull’accessibilità delle spiagge e sulla necessità di un’adeguata pianificazione per assicurare che il diritto al mare sia garantito a tutti, in particolar modo a chi vive con disabilità. In Italia, la sfida di garantire strutture e servizi adeguatamente accessibili è ancora in corso e storie come quella di Stella ci invitano a riflettere su questo tema fondamentale.

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