Un tragico episodio si è consumato all’ospedale di Palermo, dove una donna di 76 anni è deceduta dopo aver atteso per otto giorni su una barella nel pronto soccorso. La notizia ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione, portando la Procura ad avviare un’indagine per comprendere le dinamiche che hanno portato alla morte della paziente. La figlia della donna ha presentato denuncia, accusando il personale medico di non aver gestito adeguatamente la situazione critica della madre.
La storia di una paziente trascurata
La vicenda di questa donna comincia il 10 dicembre, quando viene ricoverata in un ospedale di Palermo con una serie di patologie pregresse. Secondo quanto dichiarato dalla figlia, la donna presentava una cardiopatia ischemica, carcinoma mammario e diabete di tipo II. Durante il periodo di osservazione al pronto soccorso, la situazione clinica è stata descritta come complessa, con sintomi di inappetenza protratta e nausea persistente. Tuttavia, la figlia ha riferito che né i medici né il personale sanitario hanno fornito le terapie necessarie per supportare una paziente considerata fragile.
La denuncia presentata dalla figlia ha messo in luce una serie di mancanze da parte del personale medico. Secondo le parole della figlia, “la madre non ha ricevuto la terapia antibiotica preventiva,” nonostante fosse evidente la necessità data la sua condizione di salute. Questo ha contribuito, secondo la denuncia, a esporre la paziente a possibili infezioni all’interno di un ambiente medico già sovraccarico e non in grado di garantire un’assistenza adeguata.
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L’operato della Polizia e la reazione dell’Asp
A seguito della denuncia, la Polizia è intervenuta per raccogliere elementi utili all’indagine. Sono state sequestrate le cartelle cliniche della paziente e la salma è stata oggetto di autopsia. Queste misure sono essenziali per comprendere la sequenza di eventi che hanno portato alla morte della donna e per accertare eventuali negligenze da parte del personale sanitario.
Nel frattempo, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo ha emesso un comunicato in cui si annuncia l’avvio di un’indagine interna. L’organo si propone di valutare la gestione del ricovero della paziente, esaminando se i protocolli e le procedure siano stati rispettati nel corso della sua permanenza in ospedale. La grave congestione del pronto soccorso, che ha visto un afflusso straordinario di pazienti, sarà un elemento chiave per valutare eventuali criticità.
L’appello per giustizia e il supporto alle famiglie
La figlia della donna deceduta ha espresso il suo profondo dolore e la sua frustrazione per quanto accaduto. Ha ribadito l’importanza della trasparenza nei confronti delle famiglie con cari ricoverati, disponibile ad assistere i propri familiari. Ha anche sottolineato che, senza supporto adeguato e informazioni chiare da parte del personale sanitario, molti pazienti fragili possono trovarsi in situazioni problematiche che portano a conseguenze tragiche.
Il suo appello non è solo per la memoria della madre, ma per garantire che questo genere di situazioni non si ripeta. É un invito rivolto affinché tutti coloro che si trovano in situazioni simili possano avere accesso a un’assistenza non solo tempestiva, ma soprattutto di qualità.
La Procura di Palermo, ora coinvolta, avrà il compito arduo di accertare le responsabilità e garantire che episodi di malasanità non restino impuniti, permettendo così un miglioramento delle pratiche mediche nelle strutture sanitarie.