Il turismo della salute si sta affermando come un segmento in espansione, con l’obiettivo di dare visibilità e identità a questa forma di turismo che unisce benessere e natura. A Napoli, in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo , è stato lanciato un appello significativo da parte di Stefania Capaldo, delegato nazionale di Federalberghi Terme, alla presenza di Emanuele Boaretto, presidente nazionale dell’associazione. La crescita di questo settore non solo rappresenta un potenziale importante per l’occupazione, ma offre anche l’opportunità di valorizzare in modo concreto i territori che ospitano stabilimenti termali.
La proposta di Federalberghi Terme
Stefania Capaldo ha sottolineato l’importanza di sviluppare un disciplinare specifico per il turismo della salute. Creare un’identità territoriale è fondamentale per distinguere i vari hub della salute presenti sul territorio nazionale. L’Italia dispone di circa 300 stabilimenti termali, impiegando 65 mila persone e generando un indotto significativo. La proposta è di elevare questi luoghi a vere e proprie mete turistiche, capaci di attirare visitatori non solo per le cure termali, ma anche per la bellezza dei paesaggi e delle culture locali. Secondo Capaldo, il turismo della salute ha il potenziale per far crescere le economie locali e promuovere la salute e il benessere.
Borsa Mediterranea del Turismo e l’interesse istituzionale
La Borsa Mediterranea del Turismo, che si svolge alla Mostra d’Oltremare di Napoli, ha ospitato un evento specificamente dedicato a questo tema cruciale. La presenza del sottosegretario agli Affari Esteri, Maria Tripodi, ha testimoniato l’attenzione del governo verso il settore del turismo della salute. Durante l’evento, Tripodi ha evidenziato come la “diplomazia della crescita” possa facilitare investimenti e collaborazione tra istituzioni e privati. Questo approccio mira a dare risalto alle peculiarità dei territori, rendendoli appunto dei centri di benessere all’avanguardia, capaci di offrire esperienze uniche ai visitatori.
Evoluzione del prodotto termale: dibattito e formazione
Il convegno ha visto anche un’ampia partecipazione di esperti del settore, tra cui Gianluca Caramanna del Ministero del Turismo, il sociologo Renato Mannheimer, e la professoressa Annamaria Colao dell’Università Federico II, Cattedra UNESCO. Durante i loro interventi, è emerso il bisogno di sviluppare una ricerca mirata, per stabilire su basi scientifiche i benefici delle cure termali. Questo approccio è fondamentale per dimostrare l’efficacia delle terapie e far riconoscere le terme come elementi chiave all’interno del panorama turistico. Con la crescita della consapevolezza verso il benessere e la salute, la legittimazione scientifica dei benefici termali potrebbe dare un ulteriore impulso a questo settore.
Strategie per il futuro del turismo della salute
Il turismo della salute non è solo un’opportunità economica, ma rappresenta anche un modo per preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale dei territori termali. Questa nuova visione richiede una sinergia tra pubblico e privato, volta a promuovere pacchetti turistici integrati e servizi di alta qualità. Le istituzioni e i privati devono collaborare con piani di marketing efficaci e strategie di sviluppo sostenibile. Il futuro del turismo termale, quindi, non si concentra solo sulle cure, ma si espande verso esperienze olistiche che abbracciano la salute e il benessere, con l’intento di attrarre un numero sempre maggiore di visitatori e di consapevolizzare la comunità sull’importanza di queste pratiche.
In un mondo che cerca sempre più modalità per coniugare salute e svago, il turismo della salute si propone come una strada promettente da percorrere, capace di restituire dignità e sviluppo alle comunità che accolgono i visitatori nel segno del benessere.