Il Memoriale della Shoah di Milano: un’importante risorsa educativa con 300.000 studenti ospitati

Il Memoriale della Shoah di Milano: un’importante risorsa educativa con 300.000 studenti ospitati

Il Memoriale della Shoah di Milano, dal 2013 un importante centro educativo, ha triplicato i visitatori e coinvolto oltre 60.000 studenti annui, promuovendo la memoria storica e la lotta contro l’ignoranza.
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Il Memoriale della Shoah di Milano: un’importante risorsa educativa con 300.000 studenti ospitati - Gaeta.it

Dal 2013, il Memoriale della Shoah di Milano ha assunto una rilevanza notevole nel panorama educativo italiano, accogliendo visitatori e scuole da tutto il Paese. Con una programmazione ricca e diversificata, il Memoriale si è trasformato in un punto di riferimento imperdibile per la memoria storica, con l’obiettivo di combattere l’ignoranza e il pregiudizio.

Un successo formativo crescente

Con l’obiettivo iniziale di accogliere 100.000 visitatori, il Memoriale ha triplicato questo target. Nei due anni scolastici recenti, il numero di studenti coinvolti ha raggiunto oltre 60.000 ragazzi all’anno, confermando l’importanza della visita a questo luogo di memoria. Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, esprime un giudizio positivo su queste statistiche, poiché evidenziano il riconoscimento da parte delle scuole della valenza educativa di questa esperienza. Le proiezioni per gli anni futuri, in particolare per il 2024-2025, esprimono fiducia nella continuità di questo successo.

Questa tendenza indica anche che sempre più insegnanti stanno incorporando l’educazione alla memoria nel loro programma scolastico, rendendo l’esperienza al Memoriale parte integrante dell’istruzione dei giovani. Visitare un luogo carico di significato storico come questo non è solamente un’uscita didattica, ma un’opportunità per riflettere su tematiche cruciali e attuali, in un contesto di sempre maggiore sensibilità verso la memoria storica.

Un’offerta culturale diversificata

Il Memoriale, progettato dallo studio Morpurgo De Curtis e completato nel 2022 con l’aggiunta di una biblioteca, non si limita a fornire tour guidati. È un centro attivo di promozione culturale, in grado di ospitare laboratori, convegni e programmi di formazione per insegnanti. Questo ampio ventaglio di attività è volto a far comprendere non solo le cause storiche della Shoah, ma anche a preparare i docenti per affrontare i temi complessi relativi ai diritti umani e alla disumanizzazione che, ahimè, permangono nel presente.

La vicepresidente Milena Santerini sottolinea che l’insegnamento di queste tematiche è fondamentale per comprendere i meccanismi di potere che hanno portato alla Shoah e per sviluppare strumenti per contrastarli nei contesti odierni. Il Memoriale viene visto come un’opportunità per stimolare la consapevolezza critica nei giovani, aiutandoli a decifrare e resistere agli esiti contemporanei dell’odio e della discriminazione.

L’importanza della memoria attiva

Liliana Segre, figura chiave nella costruzione del Memoriale al Binario 21, ha avuto un ruolo essenziale nel dar vita a questo progetto e nel sostenerne l’operatività. La Segre ha rilanciato il suo desiderio di vedere un numero crescente di visitatori, ritenendo che una simile esperienza debba essere una necessità educativa. La scritta “indifferenza”, fortemente voluta da Segre all’ingresso del Memoriale, funge da monito riguardo ai danni dell’ignoranza e dell’odio.

La Segre afferma che ogni visita permette di confrontarsi con il passato, mettendo in evidenza l’importanza di continuare a educare le nuove generazioni sulla storia per prevenire il ripetersi delle atrocità. Nei suoi interventi, rimarca che ogni esperienza è un passo importante nella lotta contro l’antisemitismo e le forme contemporanee di odio, sottolineando l’urgenza di agire sia nei luoghi fisici che nel linguaggio, per affrontare le radici del problema.

Questa visione, combinata con l’ottimo riscontro del Memoriale tra i giovani, dimostra che il cammino per una maggiore consapevolezza storica e civile è fondamentale e che l’educazione continua a svolgere un ruolo chiave.

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