Il commovente addio di una coppia al suo gatto: il Comune vieta il manifesto funebre

Il commovente addio di una coppia al suo gatto: il Comune vieta il manifesto funebre

Una coppia di Cuneo cerca di onorare il loro gatto Tato con un manifesto funebre, ma il Comune nega il permesso, sollevando un dibattito sulle normative riguardanti il lutto per gli animali domestici.
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Il commovente addio di una coppia al suo gatto: il Comune vieta il manifesto funebre - Gaeta.it

La notizia della scomparsa di un animale domestico può suscitare emozioni profonde, specialmente quando si tratta di un amato gatto. Recentemente, a Cuneo, una coppia ha tentato di onorare la memoria del loro felino, Tato, con un gesto che ha colpito molti. Claudio Tomatis e Stefania Tosello hanno deciso di rendere omaggio al loro compagno a quattro zampe affiggendo un manifesto funebre. Tuttavia, il Comune ha preso la decisione di negare il permesso, accendendo un dibattito sulle norme e la sensibilità verso gli animali domestici.

La storia di Tato e l’intenzione della coppia

Tato non era solo un gatto per Claudio e Stefania, ma un membro della famiglia che ha condiviso anni di affetto e momenti indimenticabili. La coppia ha sentito il bisogno di esprimere il loro dolore e di commemorare il piccolo amico in modo che potesse restare nella memoria della comunità. Hanno così pensato di creare un manifesto funebre che celebrasse la vita di Tato, evidenziando quanto fosse speciale.

Questa iniziativa non è solo un atto d’amore ma rappresenta anche un tentativo di normalizzare il lutto per gli animali domestici, una pratica che troppi spesso è considerata trascurabile. I manifesti funebri sono una tradizione comune per umani, e la coppia desiderava estendere questa forma di celebrazione anche a Tato, sottolineando l’importanza che ha avuto nelle loro vite.

La risposta del Comune e le implicazioni legali

La risposta del Comune di Cuneo è stata negativa, in quanto ha negato il permesso di affissione del manifesto per “ragioni amministrative”. L’assessore ai Servizi funebri ha chiarito che la normativa vigente prevede che le affissioni mortuarie siano legate a persone registrate all’anagrafe e a questioni di stato civile. Questo divieto ha aperto una riflessione sulle regole che governano l’espressione del lutto per gli animali domestici, un tema che solleva interrogativi etici e legali.

Molti si sono chiesti se tali normative siano in linea con le emozioni che i proprietari degli animali spesso vivono. La presenza degli animali nelle famiglie è in costante aumento e le pratiche di lutto per loro dovrebbero avere il giusto riconoscimento. La reazione della comunità a questa decisione ha fatto emergere un desiderio di maggiore chiarezza e comprensione da parte delle istituzioni verso le emozioni legate alla perdita di un animale domestico.

La volontà di cambiare la normativa

La situazione ha spinto molti residenti di Cuneo e non solo a riflettere sulla possibilità di modificare le normative locali. La proposta di un nuovo approccio che permetta le affissioni in memoria degli animali domestici sta guadagnando sostenitori tra chi riconosce l’importanza di regalare dignità e rispetto visivo a questi attimi di lutto. Una petizione potrebbe essere un passo in quella direzione, insieme a campagne di sensibilizzazione per incoraggiare un cambiamento alla normativa esistente.

Il caso di Claudio e Stefania ha toccato il cuore di molti e potrebbe diventare un esempio significativo nel dialogo su come trattare il lutto per gli animali. La società che sottovaluta tali legami emotivi potrebbe perdere di vista quanto siano importanti queste creature, non solo per i loro proprietari, ma anche come parte del tessuto sociale complessivo. Questo episodio rappresenta un invito a rivalutare le norme che regolano il rapporto tra umani e animali e a trovare un equilibrio che possa permettere un’espressione adeguata del dolore e della perdita.

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