Firma l’ordinanza per la messa in sicurezza e la riapertura temporanea del ponte sull’Ancaranese tra ascoli piceno e teramo

Firma l’ordinanza per la messa in sicurezza e la riapertura temporanea del ponte sull’Ancaranese tra ascoli piceno e teramo

Il ponte in muratura sull’Ancaranese tra Ascoli Piceno e Teramo sarà messo in sicurezza e riaperto temporaneamente, con un nuovo ponte progettato per garantire sicurezza, tutela del patrimonio e sviluppo locale.
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Il ponte in muratura sull’Ancaranese, danneggiato dal sisma 2016, sarà messo in sicurezza e riaperto temporaneamente, mentre è in programma la costruzione di un nuovo ponte moderno che rispetti il patrimonio storico e garantisca la viabilità locale. - Gaeta.it

Un passaggio importante nella gestione delle infrastrutture danneggiate dal sisma del 2016 attraversa il ponte in muratura sull’Ancaranese, situato al confine tra le province di Ascoli Piceno e Teramo, nonché tra i comuni di Ascoli, Castel di Lama e Ancarano. Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha firmato un’ordinanza speciale che autorizza la messa in sicurezza e la riapertura temporanea di questa struttura, cruciale per la mobilità e l’economia locale. L’intervento, parte di un piano più ampio di rilancio viario e territoriale, vuole coniugare conservazione e funzionalità, evitando demolizioni e assicurando comunque un transito controllato.

Il progetto e la conferenza dei servizi per il ponte sull’Ancaranese

L’Ufficio speciale ricostruzione ha già predisposto il progetto di fattibilità tecnico-economica per il ponte sull’Ancaranese, mettendo in calendario la conferenza dei servizi a metà luglio, dove sarà valutata e approvata la proposta. Il progetto, che stralcia l’intervento unitario previsto nella precedente ordinanza 137 del 2023, si divide ora in due distinti passaggi. Il primo riguarda la messa in sicurezza della struttura esistente, necessaria per la riapertura controllata e temporanea al traffico veicolare. La seconda fase prevede la costruzione di un nuovo ponte, con standard moderni di sicurezza.

Tutela del patrimonio e fase d’intervento

La decisione di procedere con due interventi separati risponde a una strategia che limita i rischi immediati, tutelando l’integrità del ponte storico, oggi riconosciuto come bene culturale, e pianificando nel contempo una soluzione definitiva per la viabilità locale. Le amministrazioni coinvolte cercano così di garantire un equilibrio tra rispetto del patrimonio e necessità di collegamenti sicuri.

Messa in sicurezza e riapertura temporanea: come cambia la viabilità

Il ponte in muratura, danneggiato dal terremoto del 2016, non sarà demolito, ma sarà sottoposto a lavori mirati. Le fondamenta e la piattaforma stradale riceveranno interventi specifici che permetteranno la riapertura temporanea e limitata al traffico. A supporto di questo sarà installato un sistema di monitoraggio continuo, capace di rilevare qualsiasi variazione strutturale e garantire la sicurezza.

Questa scelta tecnica consente di mantenere un collegamento fondamentale per la zona, evitando isolamenti e favorendo la ripresa delle attività economiche e sociali. Il traffico sarà sorvegliato e regolato per limitare i carichi sulla struttura antica, mentre la città e i centri vicini potranno beneficiare di un transito più fluido. L’opzione temporanea punta quindi a conciliare l’urgenza della mobilità con la conservazione di un patrimonio storico.

Il nuovo ponte: criteri di sicurezza e attenzione al paesaggio

Parallelamente al restauro temporaneo del ponte esistente, si lavora alla progettazione di una nuova infrastruttura. Il nuovo ponte sarà realizzato sull’area di sedime dell’attuale struttura in cemento armato. Sarà costruito seguendo le norme tecniche per le costruzioni pubblicate nel 2018, che prevedono elevate garanzie antisimiche, di resistenza idraulica e di sicurezza stradale. L’obiettivo è assicurare una struttura più solida e duratura, capace di sostenere il traffico per decenni.

Contributo tecnico e ambientale

Il progetto avrà il contributo del professor Enzo Siviero, ingegnere e architetto noto per i suoi lavori che mettono al centro l’integrazione del manufatto nell’ambiente circostante. Il nuovo ponte dovrà rispettare criteri architettonici e paesaggistici, così da rispettare il contesto naturale e culturale del territorio, oltre a garantire modernità e robustezza tecnica.

Il significato dell’intervento e il programma rivita

Guido Castelli ha sottolineato come questa ordinanza speciale risponda a un’esigenza urgente, bilanciando con attenzione la tutela del patrimonio storico e la necessità di mantenere collegamenti sicuri per la mobilità quotidiana. L’intervento rientra nel Programma Rivita, promosso dalle regioni colpite dal sisma del 2016, pensato per sostenere la ricostruzione e il recupero delle aree più colpite.

Questa iniziativa rappresenta un tassello per il ripristino della viabilità pedemontana lungo l’Appennino e contribuisce alla ripresa economica della zona. Per i comuni coinvolti il progetto offre un’opportunità concreta, garantendo una rete di comunicazione fondamentale per cittadini e imprese. La scelta di combinare tutela, sicurezza e funzionalità mette in luce il modo in cui si sta affrontando la sfida della ricostruzione dopo anni di difficoltà.

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