Le affermazioni del preparatore anatomico giacomo molinari nel caso resinovich suscitano nuove tensioni legali. I legali di sebastiano visintin, marito della vittima, si oppongono duramente alla querela promossa da sergio resinovich, fratello di liliana.
Il contesto della querela e le accuse contro giacomo molinari
A gennaio 2025, sergio resinovich ha deciso di presentare querela contro giacomo molinari, preparatore anatomico triestino, accusandolo di aver pronunciato dichiarazioni false e tardive nel corso delle indagini sulla morte di liliana resinovich. La querela, depositata presso la procura locale, ha innescato una nuova fase di controversie attorno alla vicenda che già vede impegnati diversi soggetti. Sergio sostiene che le dichiarazioni di molinari, presumibilmente fornite dopo un lungo periodo e contraddittorie, abbiano il carattere di “mendaci e mitomani”, con l’intento di distorcere i fatti accertati.
Questi elementi sono stati resi pubblici in una nota diffusa dai legali di sebastiano visintin, che mirano a difendere la posizione del loro assistito e a smontare le motivazioni dell’attacco giudiziario nei confronti del preparatore anatomico. Nel documento si segnala una forte perplessità verso i toni usati nella querela e nel commento pubblico che l’ha accompagnata, ritenuti eccessivi e non supportati da un’istruttoria completa.
Leggi anche:
La presa di posizione dei legali di sebastiano visintin
Alice e Paolo Bevilacqua, avvocati incaricati dalla famiglia visintin, hanno risposto con fermezza alle accuse mosse da sergio resinovich. In una nota ufficiale, i due legali hanno espresso sorpresa per la definizione di molinari come un “mitomane” e hanno sottolineato che non si può affermare con certezza la falsità delle sue dichiarazioni prima che venga ascoltato dalla procura. La critica principale riguarda la tempestività e l’uso di toni perentori che, secondo i legali, ledono il diritto alla difesa e al giusto processo.
Gli avvocati rappresentano un fondamentale punto di vista difensivo, rimarcando che la legge prevede di raccogliere e valutare tutte le testimonianze con attenzione prima di escludere o bollare come mendaci le affermazioni di una parte coinvolta nelle indagini. Questa posizione invita a diffidare di conclusioni rapide basate su pregiudizi o strumentalizzazioni mediatiche.
Implicazioni per le indagini sulla morte di liliana resinovich
La querela contro giacomo molinari aggiunge un ulteriore elemento di complessità alle indagini sulla morte di liliana resinovich, seguita con attenzione da diversi soggetti istituzionali e mediatici. La figura di molinari, coinvolto per la sua preparazione tecnica, appare così sotto la lente d’ingrandimento per valutare la credibilità e la correttezza delle sue dichiarazioni.
Nel frattempo, il dibattito pubblico attorno al caso si arricchisce di interrogativi sulla gestione delle testimonianze e sulla correttezza delle procedure investigative. I legali di sebastiano visintin richiedono un approccio più prudente e giuridicamente corretto, invitando a non tranciare giudizi prima del processo di verifica ufficiale. Il confronto tra le diverse versioni dei fatti prosegue in tribunale, lasciando aperti spazi di incertezza su molti aspetti ancora da chiarire.