Condanna per omicidio colposo dopo un tamponamento sulla A22: camionista e automobilista coinvolti

Condanna per omicidio colposo dopo un tamponamento sulla A22: camionista e automobilista coinvolti

Condannati per omicidio colposo il camionista Alberto Marchetti e l’automobilista Monica Lorenzatti dopo un incidente mortale sulla A22 vicino a Mattarello che ha causato la morte di tre persone.
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Sentenza per omicidio colposo dopo un incidente mortale nel 2017 sulla A22: condannati il camionista Alberto Marchetti per frenata improvvisa e l’automobilista Monica Lorenzatti per mancata frenata, con tre vittime tra cui due ragazzine. - Gaeta.it

Un incidente mortale avvenuto il 27 ottobre 2017 sulla autostrada A22, vicino a Mattarello, ha portato a una sentenza di condanna per omicidio colposo nei confronti del camionista Alberto Marchetti e dell’automobilista Monica Lorenzatti. L’impatto causò la morte di tre persone, tra cui due ragazzine che partecipavano a una gara di pattinaggio e la madre di una di esse. La sentenza, pronunciata nel marzo 2025 dal giudice Massimo Rigon, ha stabilito che la frenata non giustificata del camionista e la gestione della guida dell’automobilista sono al centro della vicenda.

Dinamica dell’incidente e valutazioni tecniche del giudice

Secondo la ricostruzione giudiziaria, il camionista Alberto Marchetti ha frenato bruscamente e senza motivo apparente, passando da 90 chilometri orari a soli 7 in pochi secondi. La frenata improvvisa e repentina, avvenuta in circa 5 secondi, ha determinato un pericolo immediato per i veicoli che seguivano. Il giudice ha definito questa manovra “ingiustificata e imprudente”. Dall’altra parte, l’automobilista Monica Lorenzatti guidava un’auto che seguiva il camion. Secondo la sentenza, lei aveva almeno 70 metri di spazio per rallentare dopo aver visto il camion frenare.

Perizie confermano la distanza di sicurezza

I periti della corte hanno confermato che l’automobilista si trovava a distanza sufficiente per frenare e arrestare il veicolo, o almeno ridurne significativamente la velocità prima dello scontro. Contrariamente alle dichiarazioni della difesa di Lorenzatti, le luci dello stop del camion risultavano accese, indicazione chiara che aveva rallentato il veicolo pesante in modo evidente. Questi dettagli tecnici sono determinanti per la valutazione della colpa di entrambi.

Le vittime e le circostanze del viaggio

Le vittime dell’incidente sono due giovani pattinatrici, Gioia Virginia Casciani di 9 anni e Ginevra Barra Bajetto di 17, entrambe parenti e partecipanti a una gara sportiva nota come “Coppa dell’amicizia” a Merano. Le ragazze stavano rientrando a casa in auto insieme alle rispettive madri. Uno degli elementi rilevati dall’inchiesta è il fatto che le due giovani non indossavano le cinture di sicurezza al momento dello scontro, dettaglio che ha influito sulle conseguenze fatali.

Conseguenze drammatiche e perdita familiare

La morte delle due ragazze fu immediata o quasi, mentre venti mesi dopo morì anche Graziella Lorenzatti, sorella di Monica e madre di Ginevra, a causa delle complicanze legate all’incidente. Questo episodio rappresenta un dramma famigliare e una tragedia che ha segnato profondamente chi era coinvolto e la comunità locale.

Reazioni legali e i prossimi passi nel processo

A seguito della sentenza emessa dal giudice Massimo Rigon, Alberto Marchetti è stato condannato a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena. Monica Lorenzatti, invece, è stata riconosciuta responsabile di non aver evitato il tamponamento, nonostante lo spazio a disposizione per manovrare.

Gli avvocati difensori di Lorenzatti hanno immediatamente annunciato ricorso in appello, sottolineando che la loro cliente avrebbe potuto avere difficoltà a frenare in quel contesto. Anche il legale che supporta il giudice Rigon, l’avvocato Giulio Garuti, ha fatto sapere che interverrà nella fase successiva del processo. La vicenda continuerà quindi a essere dibattuta nei tribunali, con l’esame approfondito delle responsabilità e delle cause dell’incidente.

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