In una recente operazione, i carabinieri del nucleo forestale di Marigliano hanno preso provvedimenti contro un’azienda di Nola specializzata nella produzione di porte e finestre. Secondo le indagini, la ditta era priva di licenze necessarie per esercitare la propria attività e ha riversato illegalmente reflui industriali nella rete fognaria, senza i dovuti trattamenti. Questa vicenda solleva importanti interrogativi sulla sicurezza ambientale e sulla bontà delle pratiche aziendali in una zona sensibile come quella attorno al lagno Gaudio.
I risultati delle indagini dei carabinieri
I militari dell’Arma hanno condotto accertamenti approfonditi. All’interno della ditta, hanno trovato un’ampia gamma di macchinari destinati al taglio, alla saldatura e alla verniciatura dell’alluminio. Tuttavia, a fronte di questo apparato industriale, l’azienda si è rivelata sprovvista delle autorizzazioni obbligatorie per operare nel settore. Queste irregolarità hanno avuto serie ripercussioni sull’ambiente circostante, in particolare sul lagno Gaudio, una zona già a rischio di contaminazione.
Durante i controlli, è emerso che l’azienda non solo operava senza licenze, ma era anche colpevole di disperdere in atmosfera grandi quantitativi di sostanze inquinanti. Questo comportamento non rispettoso dell’ambiente ha sollevato l’allerta dei carabinieri, che hanno immediatamente disposto il sequestro dell’area produttiva per fermare delle attività potenzialmente dannose.
Le conseguenze ambientali dell’attività illecita
La situazione all’interno e nei dintorni della ditta ha destato preoccupazione. Le indagini hanno rivelato che i reflui industriali, insieme all’acqua contaminata da rifiuti come catrame e asfalto accumulati nei piazzali aziendali, venivano smaltiti senza alcun tipo di trattamento. Questo comportamento non solo contravviene alle normative in materia di gestione dei rifiuti, ma espone anche la comunità locale a un serio rischio di contaminazione delle risorse idriche.
Il lagno Gaudio, una riserva naturale, favorisce la biodiversità e rappresenta un habitat per diverse specie. L’immissione di sostanze nocive può avere effetti devastanti su questa delicata ecologia. Il comportamento della ditta non solo compromette l’ecosistema, ma danneggia anche la salute pubblica, rendendo necessario l’intervento tempestivo delle autorità competenti.
Sanzioni e futuri sviluppi
In seguito alle irregolarità riscontrate, i carabinieri hanno denunciato il titolare dell’azienda all’autorità giudiziaria. Le accuse includono gestione illecita di rifiuti, emissioni non autorizzate in atmosfera e smaltimento illecito di reflui nella pubblica fognatura. Queste violazioni non solo comportano sanzioni economiche, ma potrebbero anche portare a misure legali più severe nei confronti della ditta.
La questione sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di controlli più frequenti nel settore industriale, soprattutto in zone sensibili come quella attorno al lagno Gaudio. Le autorità ora dovranno monitorare da vicino la situazione e prendere provvedimenti per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. L’auspicio è che si possano garantire pratiche più sicure e responsabili nel trattamento dei rifiuti e nella gestione dei processi industriali, per preservare la salute dell’ambiente e dei cittadini.