Un episodio di evasione e spaccio ha scosso la quiete di Castellammare di Stabia e Pimonte negli ultimi giorni. Antonio Barbato, un 40enne sottoposto agli arresti domiciliari in Calabria, ha tentato di tornare nella sua città natale per partecipare ai festeggiamenti del santo patrono. Tuttavia, i carabinieri, attenti e pronti a intervenire, lo hanno bloccato e riportato in carcere. Parallelamente, un giovane pusher è stato arrestato a Pimonte con una notevole quantità di marijuana.
L’evasione di Antonio Barbato e il suo arresto a Castellammare
Antonio Barbato, originario di Marcellinara, in provincia di Catanzaro, è sfuggito dalla propria abitazione, dove stava scontando una misura cautelare di arresti domiciliari. Secondo le informazioni, il 40enne aveva l’intenzione di ritornare a Castellammare per partecipare ai festeggiamenti in onore del santo patrono della città . I carabinieri di Castellammare di Stabia sono stati avvisati della sua fuga e, dopo aver organizzato un servizio di monitoraggio nei pressi della sua abitazione, hanno atteso il suo arrivo.
Durante le prime ore della mattinata, i militari hanno notato Barbato tornare a casa a piedi. Immediatamente, è scattato il fermo. I carabinieri lo hanno bloccato e arrestato. Il suo tentativo di evasione si è infranto di fronte all’efficienza dell’operazione di polizia, dimostrando come le forze dell’ordine siano sempre pronte a rispondere a simili violazioni delle normative. Barbato è stato quindi accompagnato al carcere, dove dovrà affrontare le conseguenze legali per la sua evasione.
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Gli sviluppi a Pimonte: all’arresto del pusher Carmine Amodio
Nelle stesse ore dell’arresto di Barbato, un’altra operazione ha visto protagonista la stazione dei carabinieri di Pimonte. Qui, i militari hanno fermato un noto spacciatore, Carmine Amodio, 21enne già in contatto con le forze dell’ordine. Durante un controllo di routine, Amodio è stato sottoposto a una perquisizione personale che ha rivelato una serie di potenziali reati.
Successivamente, i carabinieri hanno esteso il controllo alla sua abitazione. Il risultato è stato sorprendente: sono stati trovati e sequestrati 527 grammi di marijuana, occultati all’interno di un sacchetto di cellophane. Il giovane, che già godeva di una certa notorietà per i suoi trascorsi di spaccio, è stato immediatamente arrestato. Questo nuovo fermo evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti nella zona, contribuendo a garantire la sicurezza della comunità locale.
Un segnale forte contro l’illegalitÃ
I due episodi, seppur distinti, sono emblematici di un’attenzione crescente da parte delle autorità nei confronti delle attività illecite. L’arresto di Barbato e quello di Amodio dimostrano come le forze dell’ordine non abbiano intenzione di abbassare la guardia contro comportamenti che minacciano la sicurezza pubblica. La cittadinanza è invitata a collaborare con le forze dell’ordine, segnalando eventuali situazioni sospette.
In un’epoca in cui l’illegalità sembra trovare sempre nuovi spazi, questi interventi rappresentano un passo significante verso la protezione delle comunità , ricordando a chiunque intendesse trasgredire le leggi che la giustizia è attenta e operativa.