Un’operazione della polizia ha portato all’arresto di Nicola Rullo, noto come ‘o nfamone’, boss del clan Contini, latitante dal mese di settembre. Questo arresto si inserisce in una serie di azioni effettuate dalle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata, dando un duro colpo a un’organizzazione da anni radicata nel territorio. Rullo è ricercato per un sequestro di persona particolarmente violento ai danni di un giovane imprenditore e di suo padre e viene considerato uno dei maggiori capi della camorra napoletana.
Il brutale sequestro e la fuga del boss
Secondo le ricostruzioni degli agenti, Nicola Rullo e i suoi complici avrebbero rapito un padre e un figlio, sottoponendoli a torture e violenze fisiche per estorcere una somma di denaro. Le vittime del sequestro sarebbero state tenute prigioniere in un’abitazione nella zona di Poggioreale, dove hanno vissuto attimi di terrore. La brutalità della situazione era tale che il giovane imprenditore è stato ritrovato in condizioni precarie, con segni di percosse su tutto il corpo.
Le indagini hanno evidenziato la spietatezza del clan Contini, noto per le sue attività illecite nei quartieri napoletani. Dopo il sequestro, Rullo si era dato alla fuga, sfruttando la sua esperienza nel campo della clandestinità . Tuttavia, la sua latitanza non è durata a lungo: le forze dell’ordine, attraverso un’azione mirata, sono riuscite a perseguire le sue tracce fino alla sua villa situata a Lago Patria, dove è stato catturato.
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Un arresto significativo per la camorra
La cattura di Nicola Rullo rappresenta un significativo successo nella lotta contro la camorra. Considerato un pezzo da novanta del clan Contini, Rullo era già noto alle forze dell’ordine, avendo scontato una pena in Spagna prima della sua evasione. Era stato arrestato nuovamente a dicembre del 2022, prima di essere rimesso in libertà qualche mese fa. Il suo arresto serve non solo a colpire il clan di appartenenza ma anche a mandare un messaggio chiaro: lo Stato non tollera la violenza e la sopraffazione delle organizzazioni mafiose.
Questo episodio segna un’ulteriore tappa nella continua operazione di repressione della criminalità organizzata condotta dalle forze dell’ordine e testifica l’impegno della polizia nel combattere la camorra, che ha storicamente afflitto numerose zone della capitale campana.
Le indagini continuano per svelare altre dinamiche legate al clan
La polizia non si ferma all’arresto e prosegue con indagini sull’intera operazione. Le autorità stanno ricostruendo minutamente ciò che è accaduto durante il sequestro e stanno cercando di identificare eventuali complici che potrebbero aver assistito Rullo o partecipato a questo crimine. Si cercano anche altri membri del clan Contini, notoriamente attivo nella zona di Vasto-Arenaccia e in territorio confederato con l’Alleanza di Secondigliano.
La cattura di Rullo non solo colpisce direttamente il clan Contini, ma rappresenta anche un’enorme opportunità per gli inquirenti di porre un freno alle azioni violente quotidiane perpetrate dalla camorra. I precedenti penali di Nicola Rullo, che annoverano reati associativi e violenze, fanno emergere un quadro inquietante della criminalità organizzata a Napoli, e sottolineano la necessità di un’azione continua e incisiva da parte delle forze dell’ordine.