La recente tappa del Festival delle Radici ad Allumiere ha messo in luce l’impegno di una comunità che cerca di rimanere ancorata alle proprie tradizioni, pur affrontando le sfide del mondo moderno. Promossa dalla vice sindaca Marta Stampella, l’iniziativa ha coinvolto vari giovani dell’Istituto Comprensivo Tolfa, e si è svolta in un clima di collaborazione e inclusione. L’evento ha rappresentato un’occasione per riflettere sulle radici culturali e la loro importanza nel contesto delle comunità locali e all’estero.
Il laboratorio “Radici del Canto”
Durante il Festival, si è svolto un laboratorio condotto dall’artista Caterina Pontrandolfo, dedicato al canto come espressione della tradizione. Questa attività non solo ha permesso ai partecipanti di esplorare le loro origini musicali, ma ha anche favorito la coesione tra le diverse generazioni. La collaborazione tra artisti e studenti ha dimostrato come l’arte possa essere un ponte tra il passato e il presente, promuovendo la continuità culturale.
Subito dopo il laboratorio, si è tenuto un incontro dedicato alle necessità della comunità. Questo momento di confronto si è reso necessario per raccogliere idee e visioni su come sviluppare un futuro sostenibile per Allumiere, promuovendo scelte consapevoli nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali. La presenza di esperti del settore ha arricchito la discussione, offrendo spunti pratici e fattibili per le prossime fasi del progetto.
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La restituzione del laboratorio didattico
Un momento significativo è stato rappresentato dalla presentazione degli alunni delle classi prime dell’Istituto Comprensivo Tolfa, che hanno condiviso il lavoro svolto sul loro albero genealogico. Sotto la guida del genealogista Lorenzo Arnone Sipari, i ragazzi, tra cui Maelle Giannini, Dario Morbidelli, Danila Stampigioni e Alessandro Tassi, hanno spiegato come hanno appreso l’importanza della memoria storica attraverso la ricerca delle proprie radici familiari. Le loro relazioni hanno messo in evidenza la scoperta e il valore immenso di conoscere il proprio passato come fondamento per costruire il futuro.
Hanno fatto notare che, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, è fondamentale fermare la memoria “nero su bianco” e preservare i documenti. Particolare rilevanza ha avuto l’approfondimento sulla visita all’ufficio anagrafe locale, che ha fornito una panoramica importante della documentazione storica disponibile. “La memoria del tempo è un tesoro speciale da chiudere a chiave nel cuore”, hanno concluso, evidenziando il forte legame emotivo che li unisce alle loro origini.
Discussione sulla memoria collettiva e questionario “Radici di Allumiere nel mondo”
Successivamente, l’incontro ha visto una discussione stimolante sulla memoria collettiva, con relatori esperti del settore che hanno fornito nuove chiavi di lettura sul tema. Giovanni Maria De Vita, Emanuela Sica, Sonia Fiorini e Simone Ceccarelli hanno esaminato il ruolo cruciale della memoria nella formazione dell’identità di una comunità, sottolineando come la condivisione delle esperienze possa rafforzare i legami sociali.
Un’importante novità è stata l’introduzione del questionario “Radici di Allumiere nel mondo”, sviluppato da Giuseppe Sommario dell’Università Cattolica di Milano. Questo strumento si propone di raccogliere informazioni sulle esperienze di emigrazione e di restanza, evidenziando le storie umane dietro le statistiche. Il questionario si pone come obiettivo quello di coinvolgere attivamente la comunità, stimolandola a riflettere sulle proprie origini mentre si guarda al futuro.
Tavola rotonda sullo sviluppo sostenibile
Il convegno si è concluso con una tavola rotonda dedicata allo sviluppo economico sostenibile, un tema di crescente importanza nel contesto locale e oltre. I relatori Vincenzo Castaldo, Luciano Nobile, Claudia Quadrino e Paolo Giuntarelli hanno discusso diverse strategie per promuovere una crescita equilibrata, nel rispetto delle peculiari culturalità e ambientalità della regione.
Il clima di partecipazione e coinvolgimento dimostra come iniziative come il Festival delle Radici possano diventare un punto di riferimento per comunità come Allumiere, stimolando la consapevolezza culturale e il desiderio di un futuro più integrato e sostenibile. La forte presenza di giovani, assieme a esperti e figure istituzionali, rivela un desiderio collettivo di costruire legami più solidi con il passato, mentre si proietta verso nuove opportunità.