Accordo per la tutela della fauna e l’arrampicata sportiva in Valle d'Aosta: una sinergia necessaria

Accordo per la tutela della fauna e l’arrampicata sportiva in Valle d’Aosta: una sinergia necessaria

Presentata a Saint-Christophe una campagna per armonizzare turismo, sport all’aperto e salvaguardia della fauna, promuovendo un approccio responsabile e sostenibile nella Valle d’Aosta.
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Accordo per la tutela della fauna e l’arrampicata sportiva in Valle d'Aosta: una sinergia necessaria - Gaeta.it

Con l’obiettivo di armonizzare il turismo, l’attività sportiva all’aria aperta e la salvaguardia della fauna, è stata presentata una campagna di sensibilizzazione a Saint-Christophe. Questo progetto nasce dall’accordo siglato il 6 marzo tra le autorità locali, esperti e associazioni del settore.

Un’iniziativa per un turismo responsabile

Nella sede del Dipartimento Agricoltura, Marco Carrel, assessore all’Agricoltura, ha evidenziato l’importanza di questo accordo, volto a conciliare le esigenze delle risorse naturali con quelle del turismo. Secondo Carrel, è fondamentale tutelare la fauna locale per preservare il patrimonio culturale e ambientale della Valle d’Aosta. “La coesistenza tra le necessità della fauna e quelle legate all’arrampicata è fondamentale per evitare conflitti che potrebbero mettere a rischio i nostri ecosistemi”, ha affermato Carrel.

Nel contesto dell’accordo, l’assessore al Turismo, Giulio Grosjacques, ha sottolineato che il protocollo non solo deve essere rispettato, ma è necessario che venga anche divulgato. “Questo protocollo arricchisce la nostra offerta turistica, promuovendo un profondo rispetto dell’ambiente”, ha dichiarato Grosjacques, mettendo in evidenza l’importanza della sensibilizzazione tra guide e sportivi.

Riflessioni sulla protezione della fauna

Ezio Marlier, presidente dell’Unione valdostana guide alta montagna, ha commentato l’importanza di questa iniziativa come “una grande apertura e opportunità”. L’idea è di far crescere la consapevolezza riguardo la protezione della fauna, che è considerata non solo una risorsa turistica ma anche un elemento vitale per l’identità della Valle d’Aosta. Marlier ha rimarcato come la valorizzazione degli aspetti ecologici possa contribuire a un’offerta turistica più sostenibile.

A sostenere questa visione è Massimo Bocca, esperto ornitologo, che ha puntualizzato l’importanza della divulgazione. “La sfida odierna risiede nell’informare e sensibilizzare su come le attività ricreative in montagna possano influenzare le specie vulnerabili. È essenziale sensibilizzare sia i professionisti del settore sia i fruitori della montagna”, ha detto Bocca, sottolineando la necessità di una comunicazione efficace tra gli attori coinvolti.

La frequenza sostenibile delle falesie

Il protocollo prevede un approccio riflessivo per la fruizione delle falesie, riconoscendo il loro duplice ruolo di luogo per l’arrampicata e habitat per la fauna. Questo non comporterà divieti assoluti sulla pratica, ma piuttosto un invito a comportamenti responsabili. “L’amore per la montagna può coesistere con la conservazione della fauna”, ha sottolineato Massimo Bocca, evidenziando l’importanza di un approccio mindfulness verso la natura.

Il documento opera come una guida per gli appassionati, suggerendo pratiche che minimizzino l’impatto ambientale. La salvaguardia della fauna richiede pertanto una maggiore attenzione e rispetto da parte di coloro che utilizzano questi spazi. La frequentazione consapevole rappresenta un passo necessario per garantire che le meraviglie naturali della Valle d’Aosta possano essere godute anche dalle future generazioni.

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